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Remuzzi a Tgcom24: "Il nostro protocollo di cura anti-Covid riduce lʼospedalizzazione del 90%"

"Applicando il nostro protocollo di cura sui pazienti Covid abbiamo riscontrato una riduzione dell'ospedalizzazione del 90%, ma non esiste alternativa al vaccino. È sempre meglio prevenire che curare". Il professore Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, fa il punto sugli ultimi sviluppi nella ricerca della cura contro il Covid-19. "Abbiamo chiesto ad Aifa - conclude - l'applicazione del protocollo a livello ...

"Per quanto riguarda le cure a casa - spiega Remuzzi - le malattie si curano a casa da sempre, quello che abbiamo messo a punto noi è un protocollo che è stato già pubblicato. Si basa sulla somministrazione di antinfiammatori - celecoxib e nimesulide - ai primi sintomi, prima ancora della risposta del tampone. Ovviamente, parliamo dei tempi in cui ci volevano dieci giorni per la risposta. Certo, non discuto che ci siano altri medici  che abbiano ottenuto buoni risultati, ma ancora non hanno provveduto dei dati. Il nostro protocollo è stato pubblicato, adesso ne abbiamo finito un altro che è stato inviato per la pubblicazione, quindi vediamo se confermerà o meno i dati del primo studio".
 

A proposito dell'associazione del vaccino Covid con quello antinfluenzale

, secondo il professore non esisterebbe alcun pericolo: "Man mano che le persone avranno un’indicazione per ricevere il vaccino Covid (prima, seconda o terza dose) ci sarà la possibilità di fare insieme il vaccino antinfluenzale. È

una pratica ormai consolidata

, che viene utilizzata per altre vaccinazioni. Riguardo l’associazione vaccino Covid e vaccino antinfluenzale ci sono dati molto incoraggianti che vengono dagli Stati Uniti: sono stati studiati più di 600 pazienti (persone normali) in cui non sono stati individuati effetti collaterali".
 
Sempre dagli Stati Uniti arriva lo studio che conferma l'efficacia della

"pillola miracolosa" firmata Merck

, il colosso farmaceutico candidato ad essere il produttore della prima pillola antivirale contro il Covid-19: la metà dei pazienti (775 con comorbosità pregresse che facevano supporre un'evoluzione della malattia in forme più severe) impiegati nello studio curati con la pillola Merck già dalle prime fasi della malattia hanno mostrato un

dimezzamento dei casi di morte

e del ricorso all'ospedalizzazione. "Il prof. Fauci - ha specificato Remuzzi - è rimasto meravigliato che tra i pazienti curati con la pillola ci sono stati zero decessi, mentre ne sono stati registrati otto nell'altra metà". "Questa - conclude Remuzzi - è la vera novità. Ma

la pillola esisteva già

, è stata trovata dai ricercatori di Emory University". 
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