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Reddito di cittadinanza: scontro e cambiamenti

A sacrificarsi per rimpinguare la dote destinata a coprire le spese residue del 2021 del RdC saranno i lavoratori che aspirano ai congedi parentali come ai pensionamenti anticipati, chi ha iniziato a lavorare da giovanissimo e chi svolge attività definite gravose. Totale 200 milioni di euro in aggiunta ai circa 8 miliardi di euro già previsti.

Coperture inaccettabili, quelle contenute nel decreto fiscale votato ieri dal consiglio dei ministri. A dirlo a palazzo Chigi il ministro leghista Giorgetti, una beffa anche per Forza Italia e Italia Viva. Inevitabile lo scontro tra le forze di Governo, il momento delle scelte non è più rinviabile e dopo mesi di richieste di abolizione ed ipotesi di modifica, la legge di bilancio 2022, al vaglio martedì del consiglio dei ministri, diventa una sorta di bivio per il reddito di cittadinanza cavallo di battaglia penta stellato. Se per il ministro Patuanelli ha evitato tensioni sociali per il leghista Salvini va garantito solo a chi non può lavorare. La misura non va smantellata, è poi la convinzione del ministro del lavoro Orlando. Insomma, l’esigenza di profondi cambiamenti è riconosciuta quasi da tutti. L’impressione è che il PD voglia farlo senza infierire troppo sulla difesa dei 5 stelle. Un compromesso complicato affidato ora al premier Draghi. 
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