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Gli Stati Uniti hanno avviato una serie di attacchi aerei contro obiettivi riconducibili allo Stato islamico in Siria. E' la risposta dell'amministrazione guidata da Donald Trump all'uccisione di due soldati americani e di un interprete statunitense. Secondo quanto riportato, le vittime sarebbero state colpite da un cecchino, ex appartenente alle forze di sicurezza di Damasco e affiliato all'Isis. In seguito all'attacco, aerei da combattimento ed elicotteri d'assalto statunitensi hanno preso di mira decine di obiettivi in diverse località della Siria centrale.
Fonti statunitensi citate dalla stampa parlano di un'operazione di ampia portata. Oltre ai velivoli, le Forze armate Usa avrebbero impiegato anche sistemi di artiglieria per colpire "dozzine" di strutture legate allo Stato islamico. Tra i bersagli figurerebbero depositi di armi e edifici utilizzati per il coordinamento delle operazioni del gruppo jihadista.
Un funzionario anonimo ha descritto l'azione come un "attacco enorme", destinato a protrarsi per diverse ore, fino alle prime ore del mattino in Siria. Le operazioni si concentrano in più siti della regione centrale del Paese, secondo quanto riferito dalle stesse fonti.
A causa dell'efferata uccisisione di coraggiosi patrioti americani in Siria da parte dell'ISIS", gli Stati Uniti "stanno infliggendo una forte rappresaglia, proprio come avevo promesso, contro i terroristi assassini responsabili". Lo scrive Donald Trump su Truth, affermando che "stiamo colpendo con forza le roccaforti dell'Isis in Siria, un luogo intriso di sangue e afflitto da molti problemi, ma che ha un futuro promettente se l'Isis verrà debellato". Il governo siriano, scrive il presidente Usa, "guidato da un uomo che sta lavorando duramente per riportare la Siria alla grandezza, è pienamente solidale".