Capitale della Giordania dal 1921, la città è suddivisa in tre zone: i quartieri vecchi, quelli moderni e quelli residenziali. E se dall’alto delle colline si respira una pace inusuale e una serenità sorprendente, forse perché l’arte appaga lo spirito, nel cuore di downtown è tutto diverso. Macchine, souq, tanta gente in continuo movimento, negozi, ambulanti per strada, polvere, il suono della moschea di King Hussein che richiama i fedeli alla preghiera. Qui caos e frenesia regnano sovrani, e qui tra queste vie si respira un’aria del tutto differente: quella del commercio, del cibo di strada, la frenesia di un popolo che vuole raccontare, farsi conoscere, emergere come la sua città. Tra il souq Bukharia dedicato ai souvenir di ogni genere e il Gold souq dedicato alla gioielleria, potrete imbattervi in numerosi chioschi che propongono dissetanti bicchieri di succo di canna da zucchero preparato sul momento, mentre per immergersi nella tradizione alimentare locale una tappa è d’obbligo al vicino souq Al-Sukar alla scoperta della frutta e della verdura locale, ma anche delle spezie e dei principali piatti giordani. Tra questi merita assaggiare il Mansaf, specialità beduina a base di pollo o montone servito con riso e yogurt, l’Hummus preparato con ceci e crema di sesamo, lo Shawarma (panino di carne di pollo o agnello cotta su uno spiedo girevole) e i mitici Falafel, crocchette di ceci e spezie fritte servite anche all’interno del tipico pane non lievitato, lo khobz. E se tra i dolci è d’obbligo assaggiare i baklava a base di pasta fillo guarnita di miele, sciroppo o acqua di rose (da provare quelli di Zalatimo www.zalatimo.com), imperdibile è l’assaggio della Kunafa dolce: formaggio di feta ricoperto di semolino e pistacchio con zucchero, acqua, miele e spezie.