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Cipro: a Pasqua è bellissima e tutta da scoprire

Quest' anno le ricorrenze cattoliche e ortodosse coincidono, mentre esplode la meravigliosa primavera isolana

Cipro vive con gioia la fortunata coincidenza del 2017, in cui la Pasqua ortodossa coincide con quella cattolica.

E vista la mitezza del clima cipriota già nel mese di aprile – le temperature massime oscillano tra i 22 e i 25 gradi – e le abbondanti fioriture, tra agrumeti, piante di senape selvatica e fiori di campo e da giardino, questa felice sovrapposizione di ricorrenze è un'occasione perfetta per godersi un po' di sole, ma anche per vivere in prima persona la ritualità pasquale cipriota che si esprime in modo davvero suggestivo.

Per il 2017, il  weekend pasquale inaugura la successione di ponti primaverili che quest'anno, grazie alla loro durata, consentono di fare un piacevole break di metà stagione a Cipro, magari per cercare un po' di caldo in più, scoprire qualche città o avvicinarsi al mare. La Pasqua con i suoi riti antichi e sentitissimi dalla popolazione testimoniano  la capacità di  trasmettere un pathos emotivo amplificato dal fatto che l'isola è un crocevia di usanze e culture diverse.

Il simbolismo dei colori delle uova - Tra i momenti più belli della Pasqua cipriota c'è la colorazione delle uova il Giovedì Santo: chi segue alla lettera la tradizione utilizza rigorosamente solo una radice locale chiamata “rizari”, che rilascia un intenso tono di rosso - simbolico del sangue di Cristo - e copre a contrasto alcune parti della superficie con foglie di campo per creare un caleidoscopico gioco di forme e colori. La crocifissione coincide con il giovedì Santo e nel corso della giornata le icone vengono coperte con drappi neri e le persone si recano in chiesa per esprimere il loro cordoglio e assistere alla rappresentazione delle crocifissione.

La processione degli Epitafios - Il venerdì santo è il giorno della decorazione con fiori – portati in chiesa dalle persone - da parte delle ragazze del luogo, degli Epitafios, elaborate strutture in legno, sospese da un baldacchino e poste al centro di ogni chiesa a simboleggiare il santo sepolcro. Tra le particolarità, oltre alla ricchezza delle decorazioni floreali, figurano i drappi riccamente ricamati o i preziosi dipinti che, talvolta, li ricoprono e che raffigurano scene ispirate alla crocifissione. Vale la pena di fare una visita alle chiese cipriote solo per ammirarne la bellezza. Un altro momento molto suggestivo è quello in cui l'Epitafios viene portato in processione alla fine della messa del venerdì.

Il misticismo del sabato santo - Il sabato santo ci si reca invece in chiesa per ascoltare l'annuncio della risurrezione di Cristo e assistere al rimozione dei drappi dalle icone. Un altro passaggio fortemente legato alla tradizione è il Lambratzia, il rogo acceso all'imbrunire nel cortile della chiesa, che simboleggia quello di Giuda, la cui pira viene costruita con legni e sterpi raccolti da bambini e ragazzi nell'arco delle settimane che precedono la Pasqua. A mezzanotte, accendendo un lume, il sacerdote proclama “Christós Anésti”, “Cristo è risorto”, e all'unisono tutti rispondono “Alithós Anésti”, “davvero risorto”, scambiandosi baci in segno di pace e andando verso l'altare per accendere la propria candela che non dovrà spegnersi fino al ritorno a casa.

La sfida con le uova colorate – E, finalmente, dopo il sermone, va in scena la festa dedicata alla risurrezione. Ci trova in casa e fuori per mangiare la tipica zuppa “avgolemono”, preparata anch'essa con un rituale preciso e utilizzando riso, uova e succo di limone in brodo di pollo. C'è poi la sfida tra uova sode e tinte, che appassiona tutti. Si sbattono piano una sull'altra e chi rompe quella dell'avversario se la aggiudica. Clou del weekend è, naturalmente, la domenica di Pasqua. Tra i momenti condivisi dalla comunità, soprattutto, nei borghi più piccoli, il pranzo all'aperto, tutti insieme, a base di carne di agnello arrostita allo spiedo, la “souvla”. La sfida tra le uova prosegue e ne va in scena un'altra molto divertente, detta “tchatismata”. Uno degli uomini seduti a tavola viene bonariamente preso di mira e diventa oggetto di divertenti sfottò in rima che includono anche un outing rispetto all'amore, magari segreto, per una donna presente. Non rispondere non è ammesso e il malcapitato è costretto a stare al gioco.

Bontà pasquali - Oltre alla zuppa “avgolemono” e alla carne allo spiedo “souvla”, tra le bontà preparate per il periodo pasquale non possono mancare i “flaounes", dolce/salato tipico fatto il giovedì santo e ripieno di uno speciale formaggio – consumato soprattutto in questo periodo - uova e menta, i "koulouria" panini al sesamo e i "tyropittes", pasta con piccoli pezzi di formaggio, poi impanata nel sesamo. 

Per maggiori informazioni: www.visitcyprus.com