Da qui passa tutto quello che può essere illegale, dalla pedofilia ai rivoluzionari della Primavera araba
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All'indirizzo http://iacgq6y2j2nfudy7.onion/ risponde una pagina apparentemente realizzata con Wordpress dove un gruppo che si chiama Ch'thulhu promette di assassinare chiunque, dovunque, nel mondo, alla modica cifra di 20mila dollari. I membri di questa agenzia di killer dicono di essere militari con minimo 5 anni di servizio attivo. Il pagamento è in "bitcoin", una valuta digitale che permette di mantenere anonime le identità delle parti in causa, o in contanti. L'importante è che il cliente e gli assassini non entrino mai in contatto tra loro.
Come si accede
Il mercato degli assassini non è più solo un'utopia cypher-punk, ma, grazie alle tecnologie di navigazione anonima su Internet, è diventato realtà. Accedere a questo mondo è semplice: si scarica il software che crittografa i dati e si cerca, negli oscuri vicoli di Darknet, quello di cui si ha bisogno.
Le origini
Quando la Marina statunitense, all'inizio deli anni '90, inventò il protocollo onion, tipica estensione dei siti Darknet, per cifrare le comunicazioni su protocolli Internet, non immaginava certo il vaso di Pandora che avrebbe scoperchiato. Dietro l'anonimato creato dai pacchetti che passano attraverso vari relais in giro per il mondo, infatti, non si nascondono solo rivoluzionari cinesi o della Primavera araba, ma anche trafficanti d'armi, di droga e, peggio ancora, di pedo-pornografia.
Le controversie
Nonostante il sito di Tor Inc, l'organizzazione no-profit che distribuisce il software necessario ad entrare in questa Darknet, faccia finta che sia tutto in regola, purtroppo, niente sembra assomigliare all'utopia che le immagini di tor.org vorrebbero mettere in evidenza. La stampa di mezzo mondo sembra, però, averci creduto, fino a che, a settembre del 2011, un articolo del Telegraph denuncia apertamente la pedo-pornografia su Hidden Wiki.
Hidden Wiki
Hidden Wiki è una pagina simile a Wikipedia che, aggiornata manualmente, permette di accedere ai più oscuri segreti di Darknet. “The silk road” celeberrimo sito Darknet che riforniscee di droga il mercato americano, per esempio, ha lì il suo link in bella mostra.
Ogni argomento ha una sua sezione: una è dedicata al commercio di droga, mentre in un'altra si parla della ricettazione di oggetti elettronici rubati in vendita a prezzo di saldo. C'è anche chi promette di truccare partite, dividendo a metà la posta con il committente.
Hidden Wiki è stato bersaglio degli attacchi di Anonymous. Il 15 ottobre 2011, gli hacktivist ahnno lanciato l'”Operazione Darknet”, un massiccio attacco diretto contro Hidden Wiki che lo ha reso non disponibile per qualche giorno.
La pagina è tornata online, ripulita delle sezioni pedo. Questo non impedisce, su Darknet, di trovare, attraverso i motori di ricerca, pagine di Hidden Wiki che spiegano come mettere su un sito pedo-pornografico.
Che lingua si parla su Darknet
La lingua principale di questo angolo oscuro di Internet è l'inglese, ma questo non significa che l'Europa non sia rappresentata. In Italia, secondo Hidden Wiki, ci sono almeno quattro siti Darknet che si chiamano: “Mercato nero”, “Pedo”, e “Cipolla Forum”. Quest'ultimo, in particolare, sembra essere il di punto di riferimento per le attività illegali su Internet nostrane. Molti utenti, infatti, si scambiano informazioni su come riciclare la valuta digitale ottenuta “truffando e rubando”.
Quanto è grande
Secondo alcuni studi, mai del tutto verificati e risalenti alla fine degli anni '90, questo aggregato sarebbe alcune centinaia di volte più grande dell'Internet superficiale. Tuttavia, il dato ufficiale di “Tor Inc.” parla di 300 mila accessi unici giornalieri, un po' poco visto che l'ordine di grandezza dell'Internet “legale” è di miliardi di accessi unici al giorno e di miliardi di pagine. Ma Darknet non è solo il dominio di briganti digitali.
Darknet per la Primavera araba
Il protocollo che permette lo scambio di dati anonimo tra diversi relais sparsi per il mondo, permette di navigare in anonimo anche sulla rete "superficiale". All'inizio di Ottobre 2011, in Tunisia, all'incontro annuale dei blogger arabi, i promotori del progetto Tor hanno installato il software necessario sui Pc di chi aveva partecipato alla conferenza, permettendo loro di muoversi, in modo anonimo su Internet.
Questa rete è sicura?
A quanto pare no. Nel 2007, infatti, un consulente di sicurezza svedese, Dan Egerstad, sparse il panico nella comunità diplomatica mondiale, diffondendo le password con cui, attraverso Tor, le ambasciate di mezzo mondo comunicavano con i propri server, nelle rispettive capitali, tre anni prima che scoppiasse lo scandalo di Wikileaks.
L'attacco richiese una decina di minuti e una conoscenza abbastanza di base di qualche semplice script. Allora, i consulenti per la sicurezza dei Paesi coinvolti consigliarono ai funzionari di quelle ambasciate i cui dati sensibili erano stati scoperti di abbandonare Darknet. Allora, Egerstad, sul suo blog, scrisse che il protocollo non serve a passare dati sensibili, ma a rendere anonima la navigazione web. Sì, ma se Darknet non è sicura, cosa ne è degli attivisti di mezzo mondo che lo usano per le proprie comunicazioni?
In effetti, la "Grande Muraglia", il grande firewall che impedisce ai cinesi di accedere liberamente ad Internet cerca di vietare l'accesso a Darknet. Tuttavia, una voce Wikipedia dedicata tenta di spiegare come intrufolarsi tra le pieghe della muraglia digitale. Ma questa è un'altra storia.