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Uccisa da baby-gang, parla un amico: "L'hanno picchiata soprattutto in testa"

A Le Iene l'inchiesta sulla ragazza italiana morta dopo l'aggressione di un gruppo di ragazze a Nottingham

Uccisa da baby-gang, parla un amico:
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"Mamma io morirò in questo Paese". Ripeteva continuamente questa frase ai suoi genitori Mariam Moustafa, la diciottenne di Ostia deceduta dopo l'aggressione subita da un gruppo di ragazze a Nottingham, in Inghilterra. Pablo Trincia di Le Iene continua la sua inchiesta proprio dalla cittadina inglese dove incontra la famiglia della ragazza ma anche chi ha tentato di proteggerla dalla violenza delle bulle.

Un amico di Mariam che ha tentato di proteggere la giovane durante il pestaggio, racconta: "L'hanno riempita di calci e pugni, l'hanno picchiata molto forte, soprattutto in testa". Il ragazzo, che non mostra il volto per timore di ritorsioni, aggiunge: "Erano otto, le ho fermate ma non potevo colpirle perché erano ragazze".

Una volta portata in ospedale Mariam, nonostante dicesse di stare molto male, è stata rimandata a casa, la mattina dopo era già in coma. "Quando mi sono svegliata mia sorella aveva difficoltà a respirare, la sua faccia era sottosopra e abbiamo chiamato l'ambulanza", dice la sorella Mallak che non si spiega il perché di quella aggressione. "Mia sorella è una delle migliori persone che abbia mai visto. Non capisco perché è successo proprio a lei".