Da Dario Argento a "Sei passi nel giallo", Tgcom24 ha incontrato l'attore
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Va in onda stasera in prima serata su Canale 5 "Gemelle", nuovo appuntamento della serie "Sei passi nel giallo". Tra i protagonisti c'è Roberto Zibetti, già visto nel ruolo del cattivo nel primo film della serie, "Presagi". "Quando c'è una bella scrittura interpretare ruoli tormentati mi piace molto - dice Zibetti a Tgcom24 -, ciò non toglie che sono aperto a tutto, fino ad arrivare al comico".
Il rapporto con il thriller Zibetti lo ha iniziato anni fa ed entrando dalla porta principale, ovvero lavorando con un maestro del genere come Dario Argento in "Non ho sonno". Ora è proprio il caso di dire che torna sul luogo del delitto, protagonista di ben due dei sei appuntamenti della rassegna di Canale 5. "L'atmosfera generale dei due film non è molto diversa - spiega - sono stati entrambi girati a Malta, in una serie di contesti popolari. Cambia sicuramente il cattivo in questione: se in "Presagi" si trattava di un classico cattivo controvoglia, quasi per disperazione, che proiettava un'immagine della società che finisce per essere violenta, in questo caso si tratta di un malvagio decisamente più consapevole".
Per i due film ha lavorato con due generazioni di Bava, da Lamberto regista di "Presagi" al figlio Roy regista di "Gemelle"...
Lamberto è decisamente un maestro secondo tutti i crismi del termine. Avverti sul set un mestiere molto sperimentato pur trattandosi di un contesto televisivo, che è molto diverso dal girare un film cinematografico. Ma devo dire che anche Roy ha preso dal padre, in più per una vicinanza generazionale con lui si è aggiunto un aspetto conviviale, di familiarità, che ci ha unito anche fuori dal set.
Molto spesso è venuto in contatto con il giallo thriller, avendo lavorato anche con Dario Argento...
Mi diverto molto a fare personaggi un po' inquieti, da esplorare e quando una cosa in un ambito funziona è facile che si ripeta. Il giallo può essere molto stimolante a patto che ci sia una buona scrittura. Spesso la scrittura televisiva ha bisogno di un cattivo che diventa un po' stereotipato, il rischio riguardo ai caratteri è quello di essere un po' unidimensionali, troppo bianco e nero. Quando ciò non accade è bello.
Ma c'è la possibilità di vederla in un ruolo comico?
Certo, è anche molto presto. Ho preso parte all'opera prima di Michele Pellegrini, che si intitola "Notte finisce col gallo". E lì interpreto un ruolo decisamente divertente, quello di un attore di soap un po' cane, in stile "Boris". Sono molto curioso di vedere come è venuto, ma in generale mi diverte molto fare anche cose di segno molto diverso tra loro.
Quali sono i prossimi progetti cinematografici che ha in cantiere?
Ce ne sono due. Il primo, "Cinque notti di luna piena" è composto da cinque cortometraggi noir interpretati ciascuno da un'attrice diversa. Io interpreto l'episodio in cui è protagonista Kasia Smutniak. Un bel progetto, girato in inglese, molto poco italiano devo dire, molto originale. Il secondo invece, "Ex inferis", è un horror a basso budget che avrà una distribuzione importante.