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Prince fu ricoverato per overdose di farmaci antidolorifici

Il sito Tmz rivela che non si trattò di una influenza, intanto emergono nuovi particolari sul ritrovamento del cadavere: domani lʼautopsia

Una settimana fa Prince fu ricoverato in ospedale per una overdose di antidolorifici oppiacei e non per una banale influenza come invece dichiarato dal suo manager.

Lo sostiene il sito americano Tmz, che ieri ha dato per primo la notizia della morte della popstar. Intanto, come riferisce l'agenzia Associated Press, domani sarà effettuata l'autopsia. Per le autorità sarebbe troppo presto per ipotizzare eventuali crimini dietro la morte del cantante.

Il 15 aprile scorso, l'aereo privato di Prince fece un atterraggio d'emergenza in Illinois, di ritorno da un concerto ad Atlanta, e l'artista fu ricoverato d'urgenza. I suoi portavoce parlarono di "banale influenza". Secondo Tmz, invece Prince fu sottoposto a un trattamento urgente (tecnicamente il "save shot") per una overdose da Percocet, un farmaco antidolorifico oppiaceo. I medici avrebbero voluto trattenerlo in ospedale per qualche giorno, ma non essendo disponibile una stanza privata, l'entourage del cantante aveva chiesto di farlo dimettere.

Il Percocet - spiegano gli esperti - è un farmaco che genera forte dipendenza e sembra che Prince ne facesse uso dal 2010, ossia da quando ebbe un intervento chirurgico all'anca. Sempre secondo Tmz, l'artista sarebbe stato visto recarsi presso una farmacia quattro volte in una settimana.

LE INDAGINI - Il vice sceriffo della contea di Carver, Jason Kamerud, in merito alla possibilità di una ipotesi di un reato, ha detto che "non è né sospettata né non sospettata". Semplicemente, ha aggiunto, è prematuro parlare prima che sia esaminata la scena del decesso e siano completati gli esami tossicologici, che richiederanno alcune settimane.

LA CHIAMATA AL 911 - E' stata diffusa la trascrizione della chiamata di soccorso fatta al 911 dalla casa di Prince. Una telefonata che rivela una certa confusione al momento della scoperta del cadavere. La persona (non identificata) che ha chiamato aiuto dalla tenuta dell'artista ha fatto fatica a dare all'operatore l'indirizzo giusto, affermando di trovarsi "a casa di Prince a Minneapolis", quando la proprietà si trova invece alla periferia di Chanhassen. Inoltre, nella telefonata, all'inizio si parla genericamente di "qualcuno privo di sensi" prima di giungere ad affermare che "la persona qui è morta". Solo quando l'operatore ha localizzato l'indirizzo, risalendo a Paisley Park, il chiamante lo ha interrotto per dire "Si', è Prince".