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Strepitoso Lohengrin alla Scala

Prestazione maiuscola per la"prima" e grandi applausi per il cast, lʼorchestra, il coro e, naturalmente, per Daniel Barenboim

Monika Rittershaus

Lo spettacolo andato in scena per l'inaugurazione della nuova stagione del Teatro alla Scala è stato strepitoso. Tutti, dall'orchestra, alla regia, ai cantanti al coro, sono stati applauditi a scena aperta senza nemmeno un accenno di disapprovazione. In effetti sarebbe impossibile avere qualcosa da ridire sulla prestazione offerta dal Maestro Barenboim e dall'orchestra che ha reso i timbri richiesti da Wagner in modo chiaro e dinamico, in grande "complicità" con il coro e la sua performance davvero maiuscola.

In particolare dobbiamo dire che è davvero emozionante godere delle qualità che Daniel Barenboim riesce a trasmettere all'orchestra quando si tratta di Wagner: solo poche settimane fa avevamo assistito anche a una prestazione maiuscola per Siegfried. Trattandosi di un'orchestra italiana, siamo di fronte a un fatto più unico che raro; speriamo che continuino così.

Tutti applauditi i cantanti a partire da uno straordinario Jonas Kaufmann che ha interpretato la parte di Lohengrin in modo luminoso, nonostante la sua voce un po' baritonale non si pensasse essere adattissima al ruolo. Invece è stato eccezionale nelle mezze voci e ottimo nel resto della parte, grazie anche a una presenza scenica di livello assoluto. Bellissima e centratissima anche Elsa, Annette Dasch, che nonostante la sostituzione quasi all'ultimo minuto, si è districata in modo mirabile nelle tre sfumature caratteriali che per ogni atto il suo ruolo prevede: sempre perfettamente sul fiato è stata una Elsa di grande effetto sul palcoscenico sia da vergine impaurita (primo atto), sia da sposa innamorata (secondo) che da moglie ormai consumata dal dubbio (terzo). Eccezionale anche la performance di Evelyn Herlitzius, una Ortrud malefica ma quasi sexy, specie all'inizio del secondo atto. Anche lei con una voce perfetta per la parte, senza una sbavatura ma anzi con un temperamento che l'ha resa meritatamente la più applaudita alla fine assieme a Kaufmann. Grandi e meritati consensi anche per il resto del cast: René Pape (Re Enrico), Tómas Tómasson (Federico von Telramund) e Zeljko Lucic (L'araldo del Re). Belli i costumi, senza strafare, ispirati alle divise militari in uso durante la guerra civile americana. Regia un po' discutibile nel terzo atto dove è rimasta inutilmente piantata in mezzo alla scena la selva dove Lohengrin ed Elsa avevano avuto il loro tentativo di idillio d'amore. Belle comunque le scene.

Alla fine del terzo atto è stato suonato l'inno nazionale (solitamente si esegue all'inizio della serata per omaggiare la presenza del Presidente della Repubblica, ma per ovvi motivi di crisi di governo stasera Napolitano non c'era). Tutto il cast è rimasto sul palco insieme al coro che andava a squarciagola e Jonas Kaufmann ha addirittura cantato con entusiasmo "Fratelli d'Italia. Lo ringraziamo di cuore per questo omaggio al nostro Paese, che arriva da parte di un grande artista.