I monaci tibetani e alcuni acrobati a ritmo dance hanno aperto la terza parte del live con protagonisti i Take that mentre il mezzobusto enorme sopra il palco si è acceso. Robbie, Gary, Howard, Jason e Mark sono tornati per cantare "The Flood" con cascate d'acqua sul palco. E ancora "SOS" con i cinque ragazzi scatenatissimi in coreografie come ai vecchi tempi e "Underground Machine". Prima di "Kidz", è apparso un grande uomo bionico illuminato dal fondo palco per proiettarsi sul pubblico. Ma il palco si è trasformato in una gigante scacchiera con comparse a interpretare le pedine bianche e nere. Robbie e Gary hanno cantato "Pretty Things" sulle mani dell'uomo artificiale. Poi la volta del medley suonato al pianoforte da Gary "Million Love Songs"/ "Babe"/ "Everything Changes"/ "Back For Good". C'è stato anche il tempo per fare gli auguri di compleanno a Jason che ha compiuto 41 anni due giorni prima. E ancora scatenati come ai primi tempi per "Pray" hit del 1993, "Love Love", giubbini colorati e finalmente l'uomo bionico sovrasta sopra il pubblico distreso per "Never Forget" mentre Robbie Williams ha poi cantato con i compagni la sua "No Regrets". La chiusura è stata affidata a "Relight My Fire" e "Eight Letters". Non si sa se l'avventura dei Take That al completo continuerà, Robbie dopotutto è restio per sua stessa ammissione a impegni live lunghi, ma questo tour ha segnato e (forse) chiuso degnamente e con onore un ciclo che ha avuto il suo boom negli anni 90.