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I Rolling Stones chiudono il cerchio: ritorno al blues degli inizi

Il 2 dicembre la band pubblica la raccolta di cover di classici blues

E' come se fossero tornati al punto di partenza.

Con 50 anni (e passa) di carriera sulle spalle e molta esperienza in più. I Rolling Stones pubblicano il 2 dicembre "Blue & Lonesome", un album di cover di classici blues. Un omaggio dichiarato a chi li ispirò ma anche un ritorno alle origini, visto che il loro primo album del 1964 era composto interamente di cover. Il risultato è che la band suona viva come non appariva da anni.

Un lavoro che (diciamolo visto che Mick Jagger non legge), porta forte l'impronta di Keith Richards. D'altronde lui stesso ha spiegato che, pur in maniera morbida, è stato decisivo nel deviare il progetto iniziale di un nuovo lavoro di inediti (a 11 da "A Bigger Bang") su qualcosa di molto più spontaneo, vibrante e inatteso. Gli scettici che hanno storto il naso al momento dell'annuncio della pubblicazione dell'album, chiedendosi "ce n'è proprio bisogno?", possono ricredersi ascoltando gli Stones dare il meglio di sé. Con Jagger che suona l'armonica in maniera splendida, con una voce a tratti irriconoscibile per come sembra ringiovanita, e la sezione ritmica che viaggia che è un piacere.

Tanto più che le canzoni presenti, registrate in tre giorni di sessioni ai British Groove Studios di Londra, hanno il pregio di essere pezzi tra i non maggiormente frequentati dalle cover band, gioiellini riscoperti di autori maiuscoli come Little Walter, Eddie Taylor, Howlin' Wolf e Willie Dixon). "C'è un vero senso di déjà vu, alcune di queste canzoni non le suoniamo dal 1962 o 1963 - ha spiegato Richards - e nonostante gli oltre 50 anni e qualche esitazione, le mie dita si sono ricordate tutto".

A riannodare i fili con il passato c'è anche la presenza di Eric Clapton, altro che al blues negli anni 60 ha dedicato tutto. Trovarlo nello stesso studio per caso e invitarlo a suonare è stato un attimo. Le sue dita corrono sulla chitarra in "Everybody Knows About My Good Thing" e "I Can't Quit You Baby". E ora che succede? Portare live questi brani, con il loro odore pregnate di club è praticamente impossibile. Forse gli Stones riprenderanno il progetto dell'album di inediti accantonato o forse replicheranno con nuove cover. Il futuro è aperto. In fondo sono dei giovanotti.