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Tattoo e piercing-mania, età sempre più bassa

Il Bambino Gesù di Roma lancia lʼallarme: scarsa la conoscenza dei rischi per la salute dei bambini sottoposti a tatuaggi

La tattoo-mania non ha più limiti di età.

Ormai ci sono casi, e tanti, di bambini di cinque anni che vanno a farsi "disegnare" la pelle, complici mamma e papà. A lanciare l'allarme è l'ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù: troppi bambini con piercing e tatuaggi, un trend pericoloso, spesso troppo incoraggiato dai genitori.

Una ricerca dell'Eurispes ha messo sotto esame 3.800 ragazzi scoprendo che il 20,3% dei 12-18enni hanno un piercing, in maggioranza tra le femmine. Quanto ai tatuaggi, si abbassa l'età dei giovanissimi che aspirano ad avere il loro tattoo sulla pelle: siamo ai 10-12 anni. Una realtà in espansione e ormai trasversale, che coinvolge tutte le fasce di età, come spiega un articolo pubblicato sul "Messaggero".

Ma ci sono anche gli adulti che portano dal tatuatore il loro bambino di 5 anni, scegliendo per lui, come sottolinea il professor Alberto G. Ugazio, responsabile dell'Istituto per la salute del bambino al Bambino Gesù. "Vanno nei centri senza pensare ai rischi", sottolinea il medico. Allergie all'inchiostro, infezioni, gonfiori: sono solo alcune delle complicazioni che possono insorgere in seguito a un "disegnino" sulla pelle.

L'ospedale pediatrico di Roma ha quindi dedicato il suo ultimo numero di "A scuola di salute" proprio al nodo tatuaggi e piercing, cercando di far luce sul complicato argomento, preso spesso con troppa leggerezza. Si raccomanda come evitare infezioni e allergie, si mette in guardia sul rischio che le sostanze utilizzate possono entrare nel sangue e causare seri problemi di salute, si parla del rischio di contrarre virus come epatite B e C, e in misura minore perfino l'Aids. Insomma, si cerca di spiegare che il tatuaggio non è un gioco.

"Sarebbe già un successo - sottolinea ancora Ugazio - se i ragazzi si rivolgessero a strutture specializzate e a norma di legge, cui chiedere l'uso di strumenti adeguati in modo da ridurre il rischio di infezione".

Il magazine dell'ospedale aggiunge anche i significati che stanno dietro la scelta di tatuarsi: il tatuaggio che diventa un linguaggio del corpo e un modo di "ridisegnare" se stesso e la propria immagine. Insomma, un modo di esprimersi che ha motivazioni profonde. Ma che, avvertono gli esperti del Bambino Gesù, va gestito con adeguata informazione.