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Sigaretta in auto? Smog alle stelle

Livelli di particolato fino a cento volte più alti. Polveri sottili misurate ad altezza bimbo

Afp

Fumare in auto è un attentato alla salute dei passeggeri. Anche se il finestrino è aperto o l'aria condizionata è accesa, per colpa delle bionde i livelli di smog nell'abitacolo decuplicano in media. Se il guidatore è un tabagista accanito le concentrazioni di particolato arrivano addirittura a centuplicare.
In ogni caso, il livello di polveri sottili sale molto al di sopra dei limiti raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità, con gravi rischi soprattutto per la salute dei bambini. A rilanciare l'allarme fumo passivo in automobile è un team di ricercatori scozzesi dell'Università di Aberdeen, autori di uno studio pubblicato su Tobacco Control.

Lo studio più vasto mai condotto

L'effetto delle sigarette fumate durante un viaggio in auto è stato misurato in passato anche in Italia, in particolare dagli scienziati dell'Istituto nazionale tumori di Milano che ogni anno, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio, con una serie di esperimenti e simulazioni mostrano ai ragazzi delle scuole gli effetti negativi del fumo su ambiente e salute.
Quello scozzese, però, è descritto come lo studio più vasto mai condotto finora sullo smog da fumo in automobile.

La ricerca

L'esperimento è durato tre giorni e ha coinvolto 17 guidatori, di cui 14 fumatori, per un totale di 104 viaggi in auto di durata variabile da 5 a 70 minuti (27 minuti in media), tra l'ovest della Scozia e l'est dell'Inghilterra. Utilizzando un detector specifico, gli autori hanno misurato una volta al minuto le concentrazioni di particolato sottile nell'area posteriore dell'auto, la zona passeggeri, all'altezza della testa di un bimbo.
Di 83 viaggi è stato possibile misurare i livelli di particolato sottile, e in 34 di questi il guidatore non fumava. Ebbene, da una media di 7,4 microgrammi di polveri per metro cubo d'aria nei viaggi no-smoking, si passava a una media di 85 microgrammi/metro cubo nei viaggi in cui si fumava, con punte di 385 microgrammi/m3 e perfino di 880 a seconda del numero di sigarette fumate.
Sul totale fumatori coinvolti nell'esperimento, cinque consumavano più di un pacchetto da venti sigarette al giorno, sette da 10 a 19 sigarette al dì e gli altri meno di 10.
In generale, chi fumava in auto tendeva a creare una forma di ricambio dell'aria, ma in tutti i viaggi monitorati a un certo punto veniva superato il livello di 'allarme rosso' fissato dall'Oms in 25 microgrammi di polveri fini per ogni metro cubo d'aria.