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Unioni civili, Cirinnà: via libera dal Pd Alfano: ipotesi referendum contro ddl

La relatrice del disegno di legge assicura che lʼok dal suo gruppo arriverà anche con la stepchild adoption. "Massimo sforzo di unità sullʼarticolo 5". Quagliariello: "Pronti a chiedere il voto segreto"

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Il Partito democratico voterà all'unanimità sì al disegno di legge sulle unioni civili, anche con la norma riguardante la stepchild adoption.

La decisione è stata presa alla riunione di gruppo dei senatori, come ha riferito la relatrice Monica Cirinnà. Si voterà sì, ha detto, "indipendentemente dall'unico punto divisivo che ancora resta, quello sulla genitorialità". Ma Gaetano Quagliariello avverte: pronti a chiedere il voto segreto.

Cirinnà: "Il testo ha già la maggioranza" - La senatrice ha assicurato che "il testo sulle unioni civili ha già una maggioranza: è il testo nato in commissione dove ha ricevuto il sì di tutti i senatori del Pd, del M5S e del Psi". E a Radio 24 ha precisato che "120 senatori del Pd voteranno sì. L'impegno è che, qualunque cosa accada, facendo comunque il massimo sforzo di unità sull'articolo 5, il voto finale sarà sì per tutti. Dopo due anni di lavoro e quattro stesure del testo il Pd ha trovato un punto di unità su un impianto generale sia del titolo 1, le unioni civili, sia del titolo 2, diritti dei conviventi di fatto".

Alfano: "Ho messo in conto un referendum contro Cirinnà" - Ma il ministro dell'Interno Angelino Alfano precisa, parlando a Radio Capital: "Ho messo in conto un referendum abrogativo nel caso passasse la legge Cirinnà". E spiega: "Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo. Ma è un fatto di domani: per l'oggi c'è una partita parlamentare che può condurre a una direzione di buon senso, che non prevede l'equiparazione al matrimonio e l'apertura alle adozioni".

Voto segreto? - Il leader di "Idea" Quagliariello conferma intanto la possibilità che a Palazzo Madama si possa chiedere il voto segreto dal momento che, secondo lui, non è difficile raggiungere il quorum dei 20 senatori necessari. "Siamo pronti a presentare la richiesta - dice -. Ora vedremo quanti saranno gli emendamenti su cui sarà possibile farlo e lo faremo. Abbiamo il sostegno anche da altri gruppi. Solo in quello di Gal credo che potremo contare su una decina di senatori".