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Sanità, vertice con Regioni tra luci e ombre Renzi: "Lavoriamo", Toti: "Insoddisfacente"

Deluso il governatore Maroni, secondo cui il premier si è rimangiato le promesso sui costi della salute, mentre Sergio Chiamparino apre qualche spiraglio: "Incontro positivo". Venerdì decreto salva-Regioni in Cdm

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ufficio-stampa

Al termine del vertice con le Regioni, il premier Renzi invita gli Enti locali alla collaborazione. "Abbiamo due strade: o scegliamo il muro contro muro e la demagogia o giochiamo la carta della serietà", ha detto Renzi ribadendo che non c'è alcun "taglio alla sanità. Ci sono meno soldi di quanto le Regioni chiedono ma i fondi comunque aumentano e si passa a 111 miliardi".

Sanità, vertice con Regioni tra luci e ombre Renzi: "Lavoriamo", Toti: "Insoddisfacente"

Decreto salva-Regioni in Cdm - Le Regioni portano a casa soprattutto la promessa che venerdì approderà in Consiglio dei ministri il decreto "Salva Regioni", che sarà una sorta di escamotage tecnico "di natura contabile", come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, per evitare il buco complessivo da 20 miliardi che si prospetta per le casse di quasi tutte le Regioni che hanno usato per altri scopi i fondi assegnati per pagare i fornitori (i cosiddetti ''debiti della P.a.").

Chiamparino "soddisfatto" - Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, si dice soddisfatto per "il metodo" del confronto che si è riaperto e per il merito, anche se non nasconde "due problemi" legati ai 4,2 miliardi di tagli delle passate finanziarie e ai 2 miliardi in meno in sanità. Tra le novità positive, il fatto che le Regioni portano a casa anche la promessa di 120 milioni che saranno stanziati per i contratti dei medici.

Inoltre verranno costituiti alcuni tavoli di lavoro, uno dei quali sui costi standard. "Abbiamo definito una dead-line per capire le possibili novità alla luce di un lavoro che sarà fondamentale, visto che tra l'altro si occuperà anche di centralizzazione degli acquisti, per capire se il miliardo mancante in sanità può essere implementato nel 2016 o se si possono fare interventi sulla pluriennalità", ha chiarito.

Alla luce di tutto questo Chiamparino, che ha ribadito le proprie dimissioni da presidente della Conferenza delle Regioni, ha chiarito che giovedì in Conferenza proporrà di dare parere favorevole alla legge di stabilità dietro l'accoglimento degli emendamenti dei governatori.

Attesa una nuova riunione - Governo e Regioni torneranno a rivedersi prima del varo definitivo della Manovra per capire se i conti tornano. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin appare fiduciosa sui risparmi che potrebbero emergere. Porta l'esempio dei costosi farmaci per l'Epatite C che però alla lunga saranno un risparmio perché eviteranno i costi di malati cronicizzati e di operazioni di trapianto.

La Manovra non convince affatto i governatori del centrodestra - Non escono affatto convinti però i presidenti delle Regioni guidate dal centrodestra. "E' stata solo aria fritta, un incontro molto deludente. Le solite promesse ripetute. Non vengono aggiunti soldi alla sanità e per i costi standard si istituisce soltanto un tavolo di lavoro. Per parte mia c'è assoluta insoddisfazione e delusione", ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni. A lui risponde a stretto giro il sottosegretario De Vincenti. "Mi spiace che alcuni governatori in particolare Maroni, che al tavolo avevano mostrato interesse alla discussione - afferma - non perdano mai il gusto di stare in campagna elettorale".

Toti: "Legge di stabilità insoddisfacente" - Ma sulla stessa linea di Maroni è Giovanni Toti, governatore della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni. "Resta una legge di stabilità ampiamente insoddisfacente: per gli anni futuri sono previsti tagli che pure i tecnici giudicano insostenibili. C'è la disponibilità del governo a trattare alcune materie di dettaglio ma non basta a cambiare giudizio su questa finanziaria".

Duro anche il presidente veneto Zaia - Duro anche il governatore del Veneto Luca Zaia: "Il cerimoniale prevede ogni anno una commissione per i costi standard. La verità è che questa è una piccola spending review mentre si premiano ancora una volta le cicale". Tutti e tre replicano alle parole di Renzi di due giorni fa "ci divertiremo": "non c'è stato proprio nulla da divertirsi".

Chiamparino: "Non è stato per niente divertente" - Ma anche Chiamparino risponde su questo punto ai giornalisti: "Mi pare che quello di stasera sia stato l'esatto opposto di un luogo di divertimento: è stata un ora e mezza di lavoro serrato". E a chi gli chiede se a dicembre sarà alla Leopolda, risponde con un sorriso: "Se mi invitano perché no?". "Il mio - chiarisce infine a chi gli domanda dello stato dei suoi rapporti con il premier - è un atteggiamento istituzionale; poi le questioni interne al partito saranno discusse in altra sede". Poi una battuta: ''il clima era talmente sereno che ho dimenticato il giacchetto in auto''.