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Riforma della scuola, il governo cede alla minoranza: stralciato il 5xmille

Il ministro Giannini: "Rinvio a un successivo provvedimento"

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Sulla riforma della scuola il governo media con la minoranza del Pd e decide di accantonare l'articolo 17 sul 5xmille che verrà stralciato dal ddl. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, prendendo la parola in Aula alla Camera, ha sottolineato che "l'esecutivo, ritenendo comunque valida la bontà dell'art. 17, si impegna a un rinvio a un successivo provvedimento, una volta trovati fondi diversi, non derivanti dall'ambito dell'istruzione".

Tale provvedimento, ha aggiunto il ministro, "immaginando anche il tema della perequazione, dovrà affronare temi di natura fiscale. Non si intende accantonare e abbandonare l'idea che questo articolo contiene e che ha un contenuto molto innovativo".

Soddisfazione dalla minoranza Dem - L'articolo 17, uno dei più discussi della riforma, prevedeva la possibilità di donare il 5xmille agli istituti scolastici. Una possibilità che aveva suscitato le critiche di più parti politiche e anche della minoranza del Pd. "Esprimo soddisfazione - dice Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e prima firmataria dell'emendamento che sopprime l'art. 17 -. Ho sollevato una questione di merito, condivisa da molti colleghi, di lasciare che il 5xmille sia uno strumento dedicato esclusivamente al volontariato. Senza nulla togliere alla scuola, qualsiasi altra soluzione deve individuare strade diverse".

I grillini: "Questa è una nostra vittoria" - "Il M5S ottiene un altro risultato a favore delle pari opportunità formative, una vittoria contro le ingiustizie e le discriminazioni tra istituti generate dal progetto di riforma del governo", commenta il Movimento 5 Stelle in una nota. "Non va ulteriormente aggravata la distanza tra istituti frequentati da famiglie ricche e istituti disagiati. Il M5S continua la battaglia solitaria in favore dell'istruzione pubblica. Lo Stato non può abdicare al ruolo fondamentale di garantire in modo uguale a ogni cittadino il diritto al futuro".