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Gentiloni: "Il mio governo non è provvisorio, ora agenda riforme"

Il premier assicura che il suo esecutivo punterà a ridurre le tasse sul lavoro per agevolare la crescita, annuncia unʼagenda delle riforme e sullʼEuropa dice: "Senza non si va lontano"

"Serve un'agenda di riforme per eliminare l'idea di provvisorietà del governo.

Le riforme non si sono fermate. I giovani e il lavoro sono le mie due priorità, prossimo obiettivo meno tasse sul lavoro". Paolo Gentiloni dice che va avanti in continuità con il governo Renzi: "Resto finché avrò la fiducia". Sull'inchiesta Consip, precisa che "mi fido di Lotti e auspico che la magistratura faccia chiarezza".

Riforme - "Anche all'Europa va dato un messaggio: non è che le riforme si sono fermate, c'è stata una sconfitta, un cambio a Palazzo Chigi e io lavoro in continuità con quello che ha fatto Renzi", spiega, ospite a Domenica In su Raiuno.

Sfiducia e crisi - Non nasconde la forte sfiducia gli italiani spiegando: "Veniamo dalla crisi economica più grave dal dopoguerra, ci stiamo riprendendo se guardiamo ai grandi numeri dell'economia, la pressione del fisco sta diminuendo, ma i grandi numeri non arrivano immediatamente alle nostre famiglie".

Far crescere l'economia - "I giovani e il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno - continua -. Abbiamo fatto cose importanti sul piano del mercato del lavoro e questo ci ha consentito di avere 700mila posti stabili, e non sono pochi. Io ricordo campagne elettorali in cui si prometteva un milione di posti di lavoro; noi ne abbiamo fatti 700mila senza clamori, ma la disoccupazione giovanile è ancora alta, quello che manca è la capacità di far crescere a un ritmo diverso la nostra economia".

"Confermo la fiducia a Lotti" - Gentiloni interviene anche sull'inchiesta Consip in cui è indagato il ministro del suo governo, Luca Lotti, e dice: "La presunzione di non colpevolezza vale per tutti gli italiani e anche per i ministri. Non possiamo arrenderci all'idea che si rompa questa regola fondamentale. Nei confronti di Lotti la mia fiducia è immutata e non capisco perché si chieda la sfiducia oggi, visto che la notizia dell'indagine è di due mesi fa. Mi preme ora che la magistratura faccia chiarezza perché sarebbe molto grave se ci fossero elementi di corruzione in una struttura come Consip creata per concentrare gli appalti ed evitare che ogni singola amministrazione pubblica si faccia i suoi, producendo così dei risparmi".

Migranti, "il flusso va gestito non cancellato" - Rivendica "lo sforzo" fatto sulla questione migranti, che è stato "quello di rendere un po' più fluida la collaborazione tra le autorità centrali e gli enti locali perché noi ci dobbiamo rendere conto di una realtà: non lo cancelli con un improvviso colpo di bacchetta magica il flusso migratorio, lo puoi gestire e ridurre i numeri e l'illegalità quindi ma difficilmente si fa scomparire. Quindi si devono ridurre i numeri". E sui partner europei: "Molti non ci aiutano abbastanza. Noi siamo abituati a parlare non benissimo della Germania, e talvolta facciamo un errore: per esempio sui migranti Berlino ha fatto moltissimo. Qualcuno fa la sua parte, molti altri, anche Paesi che ricevono tantissimo dall'Ue, non lo fanno".

"Senza Europa non si va lontani" - Il premier assicura che "io l'Unione europea me la terrei stretta", nonostante tutti i suoi difetti, e aggiunge: "Da molte parti nel mondo l'Europa viene vista come un luogo di prosperità e welfare, noi negli ultimi anni l'abbiamo rovinata, penso però che siamo in grado di riprenderla in mano e mi auguro che a Roma, in occasione della celebrazione dei Trattati, ci sia una bella dichiarazione in cui si dica che senza Ue non andiamo lontani, diventiamo piccole patrie in lotta tra di loro".

"La corruzione c'è, ma non diventi un alibi" - Infine, Gentiloni ammette che "la corruzione è un male abbastanza radicato e ricorrente in questo Paese, ma il rischio corruzione non deve diventare un alibi per non fare. Se per paura dell'intervento della magistratura rinviamo decisione, facciamo un torto al nostro Paese". Soffermandosi in particolare sugli interventi da prendere nelle aree colpite dal sisma dice, rivolgendosi ai sindaci: "Ognuno si prenda la sua responsabilità".