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Euro, Beppe Grillo torna all'attacco: "Referendum per uscirne"

Il fondatore del Movimento 5 Stelle parla a un mensile francese. Immediata la replica di Renzi: "Altro che statisti, sono tornati con insulti e follie"

Euro, Beppe Grillo torna all'attacco:
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"Ho proposto un referendum per la zona euro.

Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d'accordo? C'e' un piano B? Bisogna uscire o no dall'Europa?". Così Beppe Grillo, in un'intervista pubblicata dal nuovo mensile francese "Putsch", torna sulla questione dell'addio all'euro. E spiega che "Tutti i trattati che sono stati firmati erano giusti, ma sono stati deformati dai regolamenti".

"In seno al Movimento 5 Stelle abbiamo riflettuto su 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l'eurobond, l'euro-obbligazione o la condivisione del debito. Se siamo un'unione di paesi, dobbiamo condividere. Perché ci sono due economie, quella del nord e quella del sud. E noi, gli italiani, siamo nel sud", ha aggiunto Grillo.

Grillo: "C'è stato un colpo di stato all'inverso" - In Italia c'è stato un "colpo di stato all'incontrario" ed è stata fatta "a tavolino" una legge elettorare per impedire al Movimento cinque stelle di governare. L'ha affermato Beppe Grillo in un'intervista esclusiva al sito d'approfondimento culturale francese Putsch. "Oggi siamo in una postdemocrazia", ha detto Grillo. "C'è stato - ha proseguito - un colpo di stato all'inverso. Si è utilizzata la democrazia per distruggerla". Secondo Grillo "a causa di una legge elettorale, ci siamo ritrovati - e lo sapevamo già - in un'impasse. La legge è stata decisa a tavolito per impedirci di governare. E allora cos'è la democrazia? Io non lo so, ma la democrazia dovrebbe permettere a chi ha raccoglie piu' voti di governare".

Renzi: "Grillo sbrocca, orgoglioso di aver impedito accordo Pd-M5s" - "Per due mesi hanno fatto i bravi, 'gli istituzionali'. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano. Beppe Grillo addirittura torna a proporre referendum sull'Euro e accusa gli altri partiti di Colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36% dei seggi, nonostante si siano fermati al 32% dei voti". Lo scrive Matteo Renzi, senatore del Pd, su facebook."Dal blog è arrivato il contrordine: il PD torna a essere un partito di delinquenti, non più il compagno di strada verso il governo. Sui social tornano gli insulti, le campagne di odio condotte dai finti profili, il giustizialismo".

"Quando vedo certe capriole - aggiunge - sono orgoglioso di aver contribuito, insieme a tanti altri militanti, a evitare l'accordo tra il PD e i Cinque Stelle. Lo ripeto: sono orgoglioso. Perché non e' stata una ripicca, ma solo una constatazione: rispetto ai dirigenti Cinque Stelle noi abbiamo una diversa concezione dell'Europa, del lavoro, del futuro, dei diritti, della lotta politica contro gli avversari. Massimo rispetto per gli elettori che hanno scelto i Cinque Stelle. Se hanno i numeri per governare, governino. Ma massimo rispetto anche per chi non vuole finire la propria esperienza come partner di minoranza della Casaleggio e Associati srl. Buona giornata, amici".

Di Maio: "Grillo spirito libero, sull'Ue linea M5s resta uguale" - "Beppe Grillo è uno spirito libero e lo conosciamo tutti, ma la linea sull'Europa e sull'euro resta sempre quella: cambiare tutto". Lo afferma il leader M5s Luigi Di Maio arrivando a Montecitorio. "Per cambiare - sottolinea - ce lo devono far fare. Escluderci dal governo significa escludere i cittadini dalle decisioni e non solo su l'Europa e sull'euro ma su chi deve governare. Insomma non si deve tradire il voto degli italiani".

Franceschini: "Analisi superficiale e sbagliata" - Boccia l'analisi di Renzi su Grillo il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che giudica "la riflessione di Renzi superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e Cinquestelle tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti ed estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di un'azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan. Come evolve un movimento che raccoglie il consenso di un terzo degli italiani riguarda anche il Pd e tutto il Paese ed è miope pensare sia un vantaggio che regredisca a posizioni populiste".