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Alfano: "La Minetti deve dimettersi lunedì"
"Credo nella ricandidatura di Berlusconi"

Per il segretario del Pdl, "Il turno del confronto delle nuove generazioni sarà il prossimo ancora. Neppure Renzi sarà candidato alla leadership del Pd"

LaPresse

Dopo le indiscrezioni sulle dimissioni di Nicole Minetti dal Consiglio regionale, sulla questione parla anche Angelino Alfano. "Si deve dimettere lunedì mattina" ha chiosato infatti il segretario del Pdl. Sulla scelta di sostenere il ritorno in campo di Berlusconi, definita da Matteo Renzi "un passo indietro", Alfano ha spiegato: "Il turno del confronto delle nuove generazioni sarà il prossimo ancora. Renzi non sarà candidato alla leadership del Pd".

Alfano ha quindi spiegato di "credere" nella ricandidatura di Silvio Berlusconi per la premiership, sottolineando che la differenza tra lui e Matteo Renzi "èche io credo in Berlusconi mentre lui non è entrato nel Pd perché crede in Bersani".

"Mio legame con Berlusconi forte, nessun cerchio magico"
"Il mio legame con Berlusconi è forte, la sua ricandidatura è coerente con quanto accaduto in Italia. Lui è stato premier, e io sono il segretario del partito" così Angelino Alfano continua sul tema del ritorno in campo di Berlusconi.

"Il cerchio magico attorno a Berlusconi? Non esiste, non ne ha bisogno. Ha sempre costruito delle squadre, non ha bisogno di aiuto. Maria Rosaria Rossi è una brava deputata e io la ricandiderei" ha spiegato il segretario del partito smentendo un entourage ristretto simil-Bossi anche per Berlusconi. Deciso invece Alfano su altri fronti, sempre legati alla vita privata dell'ex premier.

"Servono preferenze e presidenzialismo"
Sul tema delle riforme Alfano spiega come sia necessaria una legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere deputati e senatori, così come è un diritto poter scegliere direttamente il Presidente della Repubblica.

"Se il Pd ci sta, l'anno prossimo a luglio saremo qui a commentare le prime mosse del presidente della Repubblica eletto dai cittadini - ha quindi aggiunto Alfano -. Se il prossimo presidente della Repubblica sarà di nuovo scelto non da cittadini ma nelle riunioni segrete, la colpa è del Pd. Se va male sarà loro la colpa".