Università, Giannini: "Entro luglio nuove regole per i test a Medicina"
"Prendendo a modello il sistema francese", ha spiegato il ministro dellʼIstruzione. Gli studenti: "Bene, ma si confronti con noi"
Test d'ingresso, si volta pagina.
"Entro la fine di luglio formulerò la proposta e le nuove regole" ha aggiunto sulla pagina Facebook di Scelta Civica la titolare del dicastero di viale Trastevere. Dunque modello francese o "suo adattamento al contesto italiano" ha osservato il ministro parlando di "cambiamento importante e necessario". Stefania Giannini ha anche affrontato la questione delle scuole di specializzazione: "Il Miur ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef di aggiungere i fondi mancanti".
Soddisfatte le associazioni studentesche che però chiedono un confronto sul tema. Una "vittoria indiscussa" per chi "da sempre combatte contro questo sistema iniquo" hanno commentato Udu e Rete degli studenti secondo cui, tuttavia, il ministro "deve garantire un tavolo di confronto affinché il cambiamento di sistema sia positivo e non peggiorativo".
"Le nostre battaglie e i nostri ricorsi negli anni hanno dimostrato - ha dichiarato Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell'Unione degli Universitari - la necessità di rivedere un sistema al collasso e questa ne è la prova". "Per anni - ha proseguito Alberto Irone Portavoce Rete Studenti Medi - migliaia di studentesse e studenti si sono visti privare dei propri sogni: rivedere il sistema è un passo importante che non può prescindere da noi studenti, o qualsiasi modifica o ipotesi di modifica sarà uno dei tanti spot elettorali che non andrà a migliorare veramente il sistema".
Sulla stessa lunghezza d'onda Studicentro. "E' giusto - ha dichiarato il portavoce Virgilio Falco - che le modalità con le quali si giudicano decine di migliaia di studenti ogni anno siano al centro dell'interesse del ministro e del governo. Solo non vorremmo correre il rischio di dare delle risposte parziali e insufficienti alle esigenze delle aspiranti matricole, che chiedono solo di avere trasparenza e meritocrazia prima di essere valutati per accedere alle facoltà a numero chiuso".
Plauso anche dal presidente del Veneto Luca Zaia: "Ogni cosa va bene - ha detto - purché sia posta la parola fine a un numero chiuso pesantemente discriminatorio, perché determinato da ridicoli test a crocette secondo i quali potrebbe essere un bravo medico chi indovina di che colore era il cavallo di Garibaldi".