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Riforme, via libera del Senato al ddl Renzi: "Cambiamento inarrestabile"

I sì sono stati 183. Quattro astenuti e nessun contrario. Le opposizioni non hanno partecipato al voto. Il testo passa ora alla Camera

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Primo sì per il "Senato dei cento". Il ddl riforme è passato a Palazzo Madama con 183 voti a favore, quattro astenuti e nessun contrario. Le opposizioni (Sel, Gal, M5S e Lega) e i senatori dissidenti del Pd, come annunciato, non hanno preso parte al voto finale. "Esprimo un ringraziamento per l'equilibrio" dimostrato dal "presidente Grasso", ha detto il ministro Maria Elena Boschi intervenendo in Aula poco prima della votazione.

Riforme, via libera del Senato al ddl Renzi: "Cambiamento inarrestabile"

Mentre la votazione era aperta, i senatori della Lega abbandonavano l'Aula tenendo in alto con la mano la scheda per la votazione. Dopo il voto, tutto un profluvio di abbracci: molto affettuoso quello tra la relatrice Anna Finocchiaro e il ministro Maria Elena Boschi. Dopo l'ok di Palazzo Madama, il testo passa alla Camera.

Boschi: "Primo passaggio ma fondamentale" - Il voto in prima lettura al Senato sul ddl costituzionale "è soltanto un primo passaggio perché il lavoro che ci attende è ancora lungo e complesso, ma è un passaggio fondamentale, che ha comportato un lavoro impegnativo di quattro mesi". Così il ministro Maria Elena Boschi in Aula al Senato. "E' il primo segnale importante della voglia di cambiare il Paese ed è la capacità di rispettare gli impegni presi con i cittadini", ha aggiunto.

Renzi: "Nessuno potrà fermare il cambiamento" - "Ci vorrà tempo, sarà difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi #italiariparte #lavoltabuona". Lo scrive il premier Matteo Renzi a pochi muniti dall'approvazione dell ddl sulle riforme al Senato.

16 i dissidenti Pd, 19 gli assenti di FI - Sono in tutto 16 i dissidenti Pd sul ddl riforme. Secondo quanto emerso dai tabulati, 14 senatori del Pd non hanno partecipato al voto finale, due gli astenuti. Diciannove, invece, i senatori di FI che, secondo i tabulati, non hanno votato, ai quali si aggiungono 8 esponenti di Ncd e 2 del gruppo Per l'Italia.