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Napoli, insulti contro Matteo Salvini "Buffone, vattene, sei tu 'a carogna"

Arrivato nella città partenopea per un comizio elettorale, il segretario leghista è stato pesantemente contestato: "Dove hai trovato il coraggio di venire qui?"

matteo salvini
ansa

Attimi di tensione all'arrivo a Napoli di Matteo Salvini, costretto a rinunciare al comizio in piazza Carlo III.

Il segretario della Lega Nord è stato affrontato da un gruppo di napoletani che ha urlato contro di lui "buffone, vattene, lavati con il fuoco". Salvini è risalito in auto ed è andato via: "A Napoli tornerò presto. Venti ultrà che inneggiano a Genny 'a carogna non rappresentano una città. Ci sono tante persone perbene qui", ha commentato.

Napoli, insulti contro Matteo Salvini "Buffone, vattene, sei tu ʼa carogna"

E proprio "Genny 'a carogna" è diventato lo slogan di protesta, con i presenti che lo insultavano dicendogli "Sei tu la carogna". I manifestanti hanno infatti ricordato a Salvini i numerosi insulti che in questi anni sono stati rivolti contro la città e i suoi abitanti da esponenti della Lega Nord e gli hanno urlato contro: "Come hai avuto il coraggio di venire qui? Con che faccia? Vattene e vergognati".

Salvini ha per commentato con queste parole l'accaduto: "Ringrazio le centinaia di napoletani che sono andati firmare il referendum per cancellare la legge Fornero. Per qualcuno che urla ci sono centinaia di napoletani che grazie alla Lega sono andati in municipio a Napoli per firmare i nostri referendum. Lunedì ce ne sarà un altro per reintrodurre il reato di immigrazione clandestina. Io sono qui per tutti i napoletani che usano la Lega per fare i loro interessi".

Salvini ha scritto poi su Facebook: "Peccato che a Napoli, e solo a Napoli, un gruppo di violenti non abbia permesso ai cittadini perbene di incontrare la Lega. Per qualcuno è più importante il tifo da stadio che non il lavoro". E ha aggiunto: "La violenza non deve mai prevalere sulle idee".

Il segretario del Carroccio poi ha spiegato: "Siamo qui per un problema più serio dei cori da stadio che è il lavoro, siamo qui per cancellare la legge Fornero e, quindi, restituire lavoro e pensioni che una legge infame ha rubato agli italiani. Siamo qui per cancellare l'euro che è un problema per Milano quanto per Napoli e per fermare l'immigrazione clandestina. Quanti voti prenderò? La battaglia contro l'euro non la faccio per i voti ma per mio figlio e per la disoccupazione. Il voto è l'ultimo dei problemi".

E ancora, sulle proteste: "Non ho nessun problema a venire a Napoli. Un conto è la rivalità calcistica, un altro sono i problemi della disoccupazione che a Napoli sono anche più gravi. I cori contro i napoletani? Sono cori che ci sono da decenni anche contro i milanesi. Noi ce l'abbiamo con la politica del sud, Napoli è una città stupenda che è gestita da sindaci che dovrebbero cambiare mestiere. Sindaci incapaci ci sono ovunque, da nord a sud".