Sport all'aperto

La bella stagione ci fa correre

Ma occhio alle storte e alla jogging dipendenza

09 Mag 2012 - 17:33
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Le temperature si fanno miti e la "prova costume" incombe: ha preso il via la grande stagione del jogging. Del resto, che cosa c'è di meglio di una bella corsa al parco per smaltire la pancetta e recuperare il buon umore? Un gruppo di studiosi ci ricorda che con un paio d'ore a settimana di corsa leggera si  possono guadagnare anche sei anni di vita. Fin qui tutto bene: attenzione però ad affrontare la voglia di sport con buon senso: l'allenamento deve essere graduale e senza improvvisazioni. In questo periodo si registra un sensibile aumento delle distorsioni e degli acciacchi di cui restano vittime gli sportivi improvvisati. E un secondo studio ammonisce: la corsa e in generale gli sport di resistenza possono originare dipendenza come le droghe. 

Bando alla pigrizia dunque, ma con la testa sul collo. Fare jogging regolarmente, e senza uccidersi di fatica, si è rivelato un potente elisir di lunga vita, capace di aumentare l'aspettativa di vita degli uomini di 6,2 anni e delle donne di 5,6 anni. Lo rivelano gli ultimi dati del Copenhagen City Heart Study, presentato alla riunione EuroPRevent 2012. Secondo Peter Schnohr, cardiologo a capo del Copenhagen City Heart Study, l'analisi mostra che correre tra un'ora e due ore e mezzo a settimana, a un ritmo lento o al massimo medio, è una buona strategia allunga vita. Il ritmo ideale può essere ottenuto cercando di sentirsi solo un po' affannati, mentre non è il caso di correre a perdifiato. E a motivare i neofiti ecco tutti i benefici del jogging, elencati dai ricercatori: questo sport migliora l'assorbimento di ossigeno, aumenta la sensibilità all'insulina, migliora il profilo lipidico (aumentando l'Hdl e riducendo i trigliceridi), abbassa la pressione, riduce l'aggregazione piastrinica,  migliora la funzione cardiaca, la densità ossea e la funzione immunitaria, previene l'obesità, e migliora il benessere psicologico.
''La voglia di recuperare la forma fisica in questo periodo porta molti italiani a correre all'aperto. Ma uno su tre si procura una distorsione alla caviglia, o più comunemente storta, che poi lo costringe a stare immobile per giorni''. A mettere in guardia è
Sandro Rossetti, primario del reparto di Ortopedia e traumatologia dell'Ospedale San Camillo di Roma e medico dello Sport.
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La corsa, spiega l'esperto, va praticata in modo graduale e nei luoghi giusti. La distorsione alla caviglia nei mesi primaverili, spiega Rossetti, ''aumenta del 30%. Il punto è che le persone hanno voglia di rimettersi in forma dopo aver trascurato il proprio fisico per tutto l'inverno e la pratica delle corsa in questo periodo aumenta del 50%''.   

La distorsione è un trauma che colpisce soprattutto chi si improvvisa runner e chi non indossa scarpe adeguate. Quindi un consiglio: ''Chi corre sui marciapiedi e sulle strada della città sbaglia. Una superficie di asfalto è infatti troppo rigida. Le caviglie, le ginocchia, le vertebre e tutta la schiena ne risentono molto in maniera negativa. Chi è costretto a correre in strada, scelga scarpe da corsa fortemente ammortizzate''. Soprattutto, aggiunge Rossetti - bisogna conoscere la postura da mantenere durante questo sport, con il tronco in linea con i piedi e la testa dritta". 
E per concludere una curiosità: un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Experimental Biology conferma che non solo il corpo umano sembra essersi adattato evolutivamente per la corsa di resistenza, ma produce anche cannabinoidi, sostanze chimiche contenute anche nella marijuana, che aumentano la sensazione di piacere e ci spingono a continuare a correre. David Raichlen dell'University of Arizona, autore dello studio e appassionato corridore, spiega che la produzione di cannabinoidi è probabilmente una strategia evolutiva, "emersa per compensare con una sensazione piacevole lo sforzo fisico e il dolore causati dal correre molto", 

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