Il “Brivido” di Giugiaro

Bellissima. La sua figura al Salone di Ginevra la concept car Brivido la sta facendo appieno e in molti restano a bocca aperta davanti a quest’ultima meraviglia del “made in Italy”. Perché a firmarla è la Italdesign Giugiaro e già quel nome Italdesign fa capire quale fantastica interazione esista tra il design italiano e l’automobile. Peccato solo che, se mai la Brivido diventerà un’auto di serie, non sarà italiana.

Perché la società di Giorgetto Giugiaro è finita nelle mani del gruppo Volkswagen (ne detiene il 90%) e la Brivido potrebbe anticipare una futura granturismo del colosso tedesco. Non a caso a Ginevra, insieme a questa supercar, è esposta una originale variante cabrio della up!, la nuova city car della Casa tedesca.

Tornando alla Brivido, la leggerezza è il primo sintomo della sportività di questa concept. Che è stata costruita interamente in alluminio, vetro e fibra di carbonio. Leggerezza che si esprime anche dal punto di vista estetico, vista la particolare apertura delle portiere ad ali di gabbiano, mentre i retrovisori esterni sono stati sostituiti da due telecamere che proiettano le immagini su due piccoli monitor ai lati del volante. Sotto al cofano agiscono però circa 300 cavalli, frutto del binomio tra un poderoso V6 3.0 firmato Volkswagen e un motore elettrico, che consentirebbero alla Brivido di raggiungere i 275 km/h di velocità, limitando le emissioni di CO2 a 154 g/km.