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Usa 2016, Trump contro Hillary su email-gate: il sistema è corrotto

Il Federal Bureau censura il comportamento della ex First lady, definita "negligente", ma non ne raccomanda lʼincriminazione. Il tycoon non ci sta: "Molto, molto ingiusto"

Donald Trump grida al "sistema corrotto" dopo l'annuncio della conclusione dell'inchiesta sullo scandalo delle email di Hillary Clinton da segretario di Stato.

"Il direttore dell'Fbi dice che la corrotta Hillary ha compromesso la sicurezza nazionale - scrive su Twitter il candidato repubblicano alla Casa Bianca -. Nessuna incriminazione. Wow". Poi tira in ballo il caso del generale Petraeus: "Lui ha avuto problemi per molto meno. Molto molto ingiusto!".

Le conclusioni dell'Fbi - L'Fbi, a conclusione delle indagini sull'uso di server email privati da parte di Hillary Clinton mentre ricopriva l'incarico di Segretario di Stato, invierà le conclusioni al dipartimento di Giustizia perché decida su come procedere a livello legale. Ma, sebbene ritenga che sia stata "negligente", non ne raccomanda l'incriminazione. Lo ha dichiarato il direttore del Federal Bureau of Investigation, James Comey.

Secondo quanto aggiunto dallo stesso Comey, 110 email in 52 catene di comunicazioni includevano informazioni classificate al momento in cui furono ricevute. L'Fbi non ha trovato prove dirette che il dominio personale di Clinton sia stato violato da hacker, ha aggiunto il direttore dell'agenzia, ma è possibile che questo sia accaduto.

Per queste ragioni ha inoltre definito la Clinton e il suo staff "estremamente negligenti": "La nostra opinione è che nessun giudice ragionevole porterebbe avanti un'azione del genere", ha poi chiarito in merito a un'eventuale incriminazione.

Trump furibondo: "Molto, molto ingiusto" - La replica di Donald Trump, che a novembre sfiderà proprio Hillary nella corsa alla Casa Bianca, non si è fatta attendere: "Molto molto ingiusto! Come al solito, cattivo giudizio".

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha poi fatto esplicitamente riferimento a Petraeus, che nell'aprile dello scorso anno è stato condannato a due anni di libertà condizionata e a una sanzione di 100mila dollari per aver condiviso con la sua amante, quando era a capo della Cia, documenti riservati.

Ryan: "Nessuno sia sopra la legge" - Non solo Trump. Anche lo speaker della Camera degli Stati Uniti, il repubblicano Paul Ryan, chiede delucidazioni: "Pur rispettando i professionisti dell'Fbi questo annuncio richiede una spiegazione. Nessuno dovrebbe essere sopra la legge".

Clinton contenta della decisione - "Come ha detto per molto tempo, è stato un errore usare la sua posta elettronica personale e non lo farà più. Siamo contenti che questa questione si sia risolta". Lo ha dichiarato il portavoce di Hillary Clinton, Brian Fallon, commentando le dichiarazioni del direttore dell'Fbi, James Comey, a proposito del caso delle email private utilizzate per questioni di lavoro da Clinton mentre era segretario di Stato.