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Il sistema "car jihad" da Londra a Montreal

Una strategia di guerra, già utilizzata in passato, condotta a colpi di auto, tir, camion. Mezzi facilmente reperibili e insospettabili

La Car Jihad, la tecnica di usare un autoveicolo per dare il via a un attacco terroristico, non ha esordito a Nizza il 14 luglio 2016, ma è stata utilizzata diverse volte in passato.

Scegliere un camion come arma, come nel caso del killer Mohamed Lahouaiej Bouhlel che ha massacrato 84 persone, tra cui molti bambini, fa parte di una strategia ben studiata e sostenuta dai tagliagola dello Stato Islamico.

I precedenti - Il primo caso di Car Jihad risale al 2008, quando gruppi di palestinesi usarono mezzi pesanti per gettarsi contro auto e passanti nel centro di Gerusalemme. La legittimazione di questa strategia però, arrivò nel 2010, sull'allora rivista ufficiale di Al-Qaeda "Inspire", bibbia per ogni aspirante terrorista.

Nel maggio 2013, a Londra, due attentatori nigeriani si scagliarono con la loro vettura contro un soldato britannico, per poi infierire sulla vittima con un'arma da taglio. Solo un anno più tardi, il 20 ottobre 2014, a Montreal un ragazzo di 25 anni canadese, convertitosi all'Islam, investì con la propria auto due militari.

L'appello alla Car Jihad è stato accolto anche nel giugno 2015, quando un austriaco di 26 anni, di origine bosniaca, si è scagliato a Graz sulla folla per poi aggredire i passanti con un pugnale.


Il portavoce del Califfato in Siria - A teorizzare per primo questa strategia è stato Abu Muhammed al-Adnani al-Shami, braccio destro di al Baghdadi, con una registrazione audio del dicembre 2014: "Uccidete tutti i miscredenti e in qualsiasi modo, in particolare francesi ed europei anche se civili. Se non trovate una bomba o una pallottola, prendete una pietra, sgozzateli con un coltello o investiteli con un'automobile. E se non siete in grado di fare neanche questo, sputate loro in faccia".

Il discorso di al-Adnani, divenuto un mantra per i jihadisti, è oggetto di decine di videomontaggi postati sui social: "Car Jihad" è anche il titolo di uno dei filmati più visualizzati postato sul web il 19 dicembre 2015 con stemma e bandiera dell'Isis.

Il Ministro degli Interni Angelino Alfano - Di Car Jihad ha parlato anche il Ministro degli Interni Angelino Alfano, al termine di una riunione convocata per la strage di Nizza, dichiarando: "Quello che ha colpito è stato l'accanimento violento, perché per farsi esplodere bastano pochi secondi. Chi ha ucciso, lo ha fatto senza badare ai tanti bambini presenti".