Israele aumenta la pressione contro la Polonia che sta per varare una legge in cui ufficialmente vuole deresponsabilizzarsi dal genocidio degli ebrei
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"Non abbiamo alcuna tolleranza per la falsificazione della verità, per la riscrittura della storia o per la negazione della Shoah". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in apertura dellariunione di governo a Gerusalemme, tornando sulla legge approvata in Polonia sui campi di concentramento nazisti. "Ho espresso - ha aggiunto - la mia forte opposizione alla legge approvata dal parlamento polacco il cui dovere è di cambiarla".
Il ministero degli affari esteri, retto dal premier israeliano Benyamin Netanyhu, si aspetta che "il governo polacco cambi il testo della legge prima che sia adottata in forma definitiva e che in merito ci sia un dialogo con Israele: Israele si oppone al testo attuale e sottolinea che il momento della approvazione è stato particolarmente improprio, alla vigilia del Giorno della Memoria". La legge - riportano i media israeliani - "proibisce ogni menzione di partecipazione della 'nazione polacca' in crimini commessi durante la Shoah".
E si muovono anche i responsabili del Centro Wiesenthal, Rabbi Abraham Cooper e Efraim Zuroff, l'organizzazione non governativa che ha sede negli Stati Uniti: "Le Autorità polacche devono riconsiderare la molto controversa legge che riguarda la storia della Shoah approvata da un ramo del parlamento polacco". "Mentre siamo d'accordo che l'uso del termine 'Campi della morte polacchi' sia una pericolosa e dannosa distorsione della storia dell'Olocausto, non possiamo accettare ogni tentativo di lavare i crimini commessi in Polonia, o in qualsiasi altro stato, contro gli ebrei durante la Shoah".
"Mentre lo stato polacco non esisteva da tempo - hanno detto - molte migliaia di singoli polacchi o hanno ucciso ebrei o hanno dato ai nazisti informazioni sul loro conto: un fenomeno che è stato documentato in maniera ampia da storici polacchi di valore. Ci sono stati casi - hanno aggiunto - in cui ebrei in fuga dai nazisti sono stati uccisi dall'Armia Krajowa, movimento nazionalista che era il braccio militare del governo polacco in esilio a Londra. E' inaccettabile ogni tentativo di lavare questi crimini, è un insulto insostenibile alle vittime dei nazisti".