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Libia, il parlamento di Tobruk non riconosce accordo su migranti

La Camera libica dei rappresentanti accusa lʼItalia di volersi "sbarazzare del problema clandestini con un piccolo aiuto materiale"

Il Parlamento di Tobruk, nell'Est della Libia, giudica "nullo e inesistente" l'accordo sulla lotta all'immigrazione clandestina firmato tra il governo di unità nazionale guidato da Fayez al Sarraj e il nostro Paolo Gentiloni.

Il governo di Tripoli e al Sarraj, dicono, "non hanno alcuna giurisdizione nello Stato libico". Il Parlamento di Tobruk, che non riconosce l'autorità di Tripoli, a sua volta non è riconosciuto dalle autorità internazionali.

Lo scorso 2 febbraio, Sarraj ha siglato a Roma con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni un memorandum di accordo che mira a rafforzare la lotta all'immigrazione clandestina in Libia. Ma l'autorità di Sarraj e del suo governo insediato a Tripoli e sostenuto dalla comunità internazionale non è riconosciuta dal Parlamento dell'Est della Libia.

"Dossier come quelli dell'immigrazione clandestina sono tra le questioni cruciali" che devono essere decise "dal popolo libico attraverso l'intermediazione dei deputati democraticamente eletti", ha sottolineato il Parlamento di Tobruk in un comunicato.

L'Italia - è scritto ancora - "tenta di sbarazzarsi dei pesi e dei pericolosi problemi provocati dall'immigrazione clandestina a livello della sicurezza, economico e sociale in cambio di un po' di sostegno materiale che è costretta ad offrire per ridurre il numero dei migranti illegali".