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Isis-leaks, due aspiranti kamikaze hanno vissuto in Italia

I nuovi particolari emersi dopo lʼanalisi del file rilasciato da un "pentito" che ha militato nel Califfato. Uno dei due jihadisti ha la doppia cittadinanza, italiana e marocchina, e ha vissuto nel Bresciano

Isis-leaks, due aspiranti kamikaze hanno vissuto in Italia - foto 1
-afp

Nella lista di 122 aspiranti kamikaze dell'Isis, trapelata insieme ad altri documenti dello Stato Islamico grazie a un pentito, ci sono anche due jihadisti che avrebbero vissuto in Italia.

Al numero 47 figura infatti Rawaha al Itali, cioè "l'italiano", che ha due carte di identità, una italiana e una marocchina, e che ha vissuto a Vobarno (Brescia) e al numero 7 Abu Ishaq al Tunisi, che ha visitato per quattro anni vari paesi europei tra cui l'Italia.

Secondo fonti dell'Intelligence tedesca la lista dei 22.000 arruolati nell'Isis trafugata da un jihadista pentito è "probabilmente autentica" e contiene fra gli altri le schede personali di 122 "aspiranti kamikaze" appunto fra i quali vi sono almeno due nomi di presunti jihadisti passati per l'Italia.

L'elenco è al vaglio dei servizi segreti anche di Gran Bretagna e Stati Uniti e, secondo la ministra dell'Interno britannica Theresa May, è una potenziale "miniera d'oro". I servizi britannici, citati dal Guardian, però ammettono che potrebbe essere piuttosto vecchio e che contiene molti nomi di persone che risultano essere state già uccise nei raid contro l'Isis.

Secondo queste informazioni, il grosso delle schede sarebbe stata compilata tra novembre e dicembre 2013, almeno sei mesi prima della proclamazione dello Stato islamico. Oltre alla lista dei jihadisti, figura anche un elenco di 122 aspitanti kamikaze.

La lista, che apre un squarcio sulla struttura del Califfato, è sotto la lente servizi britannici Mi5, Mi6 e Gchq dopo che la lista dei mujaheddin nel formato compresso di una chiavetta Usb è venuta in possesso dei media dal presunto mujaheddin disertore, che viene indicato con un nome di comodo: Abu Ahmed.

L'elenco per ogni adepto riporta in una scheda individuale i dati personali, scritti in arabo e compilati evidentemente al momento dell'arruolamento: fra le altre cose sono incolonnati nome di battaglia, primo nome, cognome, nazionalità, nome di chi lo ha presentato, gruppo sanguigno, grado di istruzione, stato civile, grado di conoscenza dell'arabo per gli stranieri e grado di conoscenza della Sharia (la legge islamica), data di arrivo in Siria, tragitto compiuto per arrivarci, recapiti e numeri in patria.