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Isis, ex schiava del sesso incontra il suo aguzzino in Germania e torna in Iraq

Ashwaq Haji aveva raggiunto lʼEuropa dopo essere sfuggita allo Stato Islamico, ma vicino a Stoccarda si è imbattuta nel jihadista che la teneva prigioniera. Gli agenti: "Anche lui è un rifugiato"

Isis, ex schiava del sesso incontra il suo aguzzino in Germania e torna in Iraq - foto 1
-afp

Fuggire dall'Iraq e da una prigionia di tre mesi nelle mani dell'Isis con l'intenzione di ricostruirsi una vita in Germania, per poi ritrovarsi fianco a fianco con il suo aguzzino tra gli scaffali di un supermercato.

E' la storia di Ashwaq Haji, 19enne yazida, ex schiava del sesso insieme ad altre diciotto ragazze dopo essere stata comprata a Mosul per 100 dollari da un jihadista di nome Abu Humam.

Dall'Iraq alla Germania - Dopo essere riuscita a scappare insieme alla madre e al fratello, la giovane nel 2015 ha raggiunto Schwäbisch Gmünd, nei pressi di Stoccarda, per provare a ripartire con lo studio. Ora però Ashwaq è stata costretta a tornare in Iraq, per fuggire nuovamente all'uomo che abusava di lei. La giovane di origine yazida (minoranza religiosa di lingua curda perseguitata dagli islamisti in quanto ritenuta eretica), a febbraio ha infatti incontrato l'aguzzino all'interno di un supermercato della cittadina tedesca. "Mi ha detto che era Abu Humam, gli ho detto che non lo conoscevo, e ha iniziato a parlare con me in arabo - ha raccontato la la vittima -. Mi ha detto: 'Non mentire, so che sei Ashwaq'". Il miliziano sarebbe stato anche a conoscenza dell'indirizzo di casa di lei e di altri dettagli della sua vita in Germania.

Ritorno in Iraq - Traumatizzata, Ashwaq è quindi tornata in Iraq, dopo aver informato la polizia della vicenda. Come riporta il Corriere della Sera, gli agenti hanno confermato che l'uomo si trova in Germania come rifugiato e di aver "aperto un'indagine il 13 marzo". Nel frattempo la ragazza vive nel timore perché in Iraq risiedono ancora alcuni parenti di Abu Humam.

L'Isis resiste - L'Onu intanto lancia un rapporto allarmante. Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite tra Iraq e Siria resiste un esercito di circa 30mila combattenti fedeli all'Isis, nonostante la sconfitta del Califfato a Mosul e Raqqa. Un aspetto che preoccupa le intelligence dei Paesi occidentali, temendo che le ultime roccaforti jihadisti possano riorganizzarsi nonostante l'assenza di un vero Stato, come dimostrato da alcuni recenti attacchi. "Nella sua forma ridotta, nascosta, l'Isis può continuare a sopravvivere per molto tempo ancora", avverte l'Onu, come riporta La Stampa.