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Cuba, internet a casa: miraggio o possibilità realizzabile?

Il servizio dovrebbe coinvolgere 38mila utenti nel 2017 ma i costi rimangono alti: circa 2/3 dello stipendio medio dei cubani

A Cuba la tecnologia si sta insinuando nel quotidiano dei suoi abitanti: il servizio internet in casa ha cominciato ad essere commercializzato e la società statale Etecsa, che ne ha il monopolio, prevede di coinvolgere 38mila utenti nel 2017.

Ma il Paese non corre il rischio di subire una trasformazione troppo repentina perché i costi di "Nauta casa", come è stato chiamato il servizio, sono molto alti e spaziano da 15 a 110 dollari a seconda della velocità di internet.

Però lo stipendio medio a Cuba ammonta a 600 pesos (25 dollari), quindi il piano tariffario più conveniente che l'azienda offre è comunque troppo caro, circa 2/3 dello stipendio mensile dei cubani. Etecsa infatti, essendo l'unica compagnia di telecomunicazioni nell'isola, può permettersi di tenere alti i costi di connessione alla rete, sopratutto perché i cubani, avidi di modernità, sono disposti a pagare anche due dollari (equivalenti a un salario di due giorni di lavoro) per un'ora di internet. Ma la connessione a casa rappresenta ovviamente un salto di qualità e un aumento di prezzo troppo esoso per i cubani.

Per ora la maggior parte della popolazione può permettersi solo la connessione a ore da effettuarsi in luoghi pubblici, in particolare nelle piazze. Qui è possibile vedere i cubani ammassati per terra con gli occhi incollati ai loro cellulari, dai quali non si separano nemmeno un attimo per non sprecare il poco tempo a disposizione. Qualche cambiamento però è in corso come ha dimostrato l'accordo tra Google e le autorità de L' Avana firmato l'anno scorso per sviluppare la rete wi-fi e la banda larga. E ora, con il nuovo progetto di Etecsa di diffondere internet nelle case dei cubani, si potrebbe andare incontro a quel futuro all'insegna della tecnologia tanto agognato. Ma la strada è tutt'altro che in discesa.

Sviluppi alternativi - Per questo, nel marzo del 2016, è stata fondata la "Unione de Informaticos de Cuba" (UIC), un'organizzazione in cui i professionisti del settore non si "sentono solo rappresentati, ma sono loro stessi i protagonisti di trasformazioni palpabili riguardanti l'uso di nuove tecnologie". L'organizzazione, il cui presidente è Ailyn Febles Estrada, è stata descritta da un articolo di un giornale locale che l'ha definita "la più giovane società cubana" e attualmente annovera 7.805 membri.