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Siria accusa coalizione: ci bombarda. Usa, possibile errore

Gli Stati Uniti: "Russi preavvisati dei raid". Nel raid uccisi 62 soldati siriani. La Russia chiede e ottiene una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu

Dopo solo cinque giorni, anche la nuova tregua in Siria, sponsorizzata da Usa e Russia, appare ormai sul punto di fallire.

Damasco ha accusato la coalizione a guida americana di avere bombardato una base governativa nell'est del Paese, permettendo ai miliziani dell'Isis di avanzare. L'attacco ha provocato 62 morti tra i militari siriani e ne ha feriti altri cento. Gli Usa: "Rammarico per i morti, ma i russi preavvisati dei raid".

"I raid aerei sono stati fermati immediatamente quando dirigenti della coalizione sono stati informati da ufficiali russi che era possibile che personale e veicoli colpiti fossero parte dell'esercito siriano", si legge in un comunicato del comando centrale Usa. "Le forze delle coalizione non colpirebbero intenzionalmente unità militari siriane note", prosegue la nota. La coalizione stava bombardando in un'area colpita in passato e credeva di avere nel mirino una postazione del Califfato.

Usa: "Rammarico per morti non intenzionali" - Alla fine gli Usa hanno ammmesso la loro responsabilità. "L'amministrazione Obama ha espresso il rammarico americano per la perdita di vite non intenzionale". Un alto dirigente americano ha reso noto di aver trasmesso il proprio rammarico a Damasco attraverso la Russia. La stessa fonte ha aggiunto che gli Stati Uniti continueranno a perseguire il rispetto della tregua mentre proseguiranno la loro azione militare contro l'Isis e il gruppo affiliato di Al Qaeda in Siria.

La forze armate siriane hanno affermato che gli aerei hanno colpito la base nei pressi di Dayr az Zor, dove le truppe lealiste resistono da mesi all'assedio dello Stato islamico. "Si tratta di un attacco grave e palese alla Siria e al suo esercito - si aggiunge nella nota - e la prova certa del sostegno degli Stati Uniti a Daesh e ad altri gruppi terroristici". Sarebbe la prima volta che lo schieramento a guida statunitense colpisce le forze di Damasco dall'inizio del conflitto civile.

Il presidente Vladimir Putin ha accusato intanto gli Usa di non avere ancora collaborato per individuare e separare i miliziani qaedisti del Fronte Fatah ash Sham (ex Al Nusra) dagli altri gruppi dell'opposizione per poterli bombardare.

Mosca: la Casa Bianca difende l'Isis - La Russia ha chiesto e ottenuto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere del raid aereo Usa. La portavoce Maria Zakharova ha detto che Mosca chiede "completi e dettagliati chiarimenti sul fatto se si sia trattato di un deliberato aiuto allo Stato islamico o di un altro errore". Secondo l'agenzia di stampa russa Tass, Zakharova ha detto che "dopo l'attacco odierno contro l'esercito siriano, siamo giunti alla terribile conclusione che la Casa Bianca sta difendendo lo Stato Islamico". I 15 membri si sono riuniti a porte chiuse alle 7.30 ora locale, le 1.30 in Italia.

Popolazione allo stremo - Per adesso, invece, le popolazioni allo stremo non hanno visto nemmeno l'ombra degli attesi convogli umanitari. Mentre le violenze aumentano gradualmente in molte regioni del Paese, compresa Aleppo e i sobborghi intorno a Damasco. La Russia ha accusato i gruppi armati dell'opposizione di avere violato la tregua almeno 55 volte nelle ultime 24 ore. Sul fronte degli attivisti dell'opposizione, invece, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) parla di almeno 13 civili uccisi, tra i quali cinque bambini, in bombardamenti governativi, anche con l'aviazione, nelle province di Aleppo, Idlib e Homs. Secondo l'Ondus la Turchia ha intanto inviato nuove truppe nel nord della Siria per appoggiare i gruppi ribelli suoi alleati. Un'offensiva diretta non solo contro l'Isis ma anche contro le milizie curde dell'Ypg.