Sul web un video dell'esecuzione: la testa dell'uomo esibita in pubblico
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Un ribelle è stato decapitato per errore in Siria da un gruppo di jihadisti legati ad Al Qaeda. Credendolo un miliziano sciita schierato con il regime, il combattente è stato giustiziato e la sua testa è stata poi esibita in pubblico. Lo ha reso noto l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che ha anche diffuso un video dell'accaduto.
Nelle immagini si vede un appartenente allo Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) ad Aleppo, mentre davanti a una piccola folla alza la testa di un uomo con la barba, indicato come un miliziano sciita. In realtà la vittima era Mohammad Marrush, un combattente del gruppo ribelle Ahrar al Sham, identificato alcune ore dopo la morte. Uno dei due autori dell'assassinio, un tunisino, è stato arrestato e verrà giudicato da un tribunale islamico. L'altro, proveniente da un Paese arabo del Golfo, sarebbe riuscito a fuggire.
La vittima era rimasta ferita durante combattimenti per il controllo di una base militare ad est di Aleppo. Trasferito in un ospedale da campo e sotto l'effetto dei sedativi, l'uomo avrebbe pronunciato i nomi di Ali e Hussein, due dei principali Imam degli Sciiti. "Le ultime parole che aveva sentito dai miliziani sciiti nemici prima di essere ferito", ha affermato Abdel Rahman. Ma i due membri dell'Isis che lo hanno sentito hanno deciso di punirlo con la decapitazione.