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Raccolta differenziata, dal Nord al Sud i Comuni sono tutti più sensibili

Lo studio Ispra indica un miglioramento del 7% nel rapporto con i rifiuti urbani. Ma le grandi città non stanno troppo al passo

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In Italia cresce la sensibilizzazione per la raccolta differenziata. È questo il dato più importante che emerge dalle statistiche sullo smaltimento dei rifiuti, diffuse dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Dal 2010 al 2013 si è infatti registrato un incremento di 7 punti percentuali nel rapporto tra rifiuti urbani e differenziata, passando dal 35,30 al 42,30%. Numeri che impressionano ancora di più se si considera che è invece in diminuzione la quantità di immondizia che produciamo.

Nei quattro anni presi in considerazione dalla ricerca, infatti, le tonnellate di spazzatura sono scese progressivamente da 32,4 milioni di tonnellate a 29,5. Pur mantenendo il trend positivo, però, la situazione varia notevolmente da regione a regione. Nel Nord Italia, infatti, l'ultimo dato sul rapporto tra rifiuti urbani e differenziata ha toccato il 54,43%, mentre al Sud ci si è fermati a poco più della metà, con 28,86%.

Interessante però notare che a trainare queste statistiche non sono le grandi città, quanto piuttosto i piccoli centri urbani. Se si considerano infatti le cinque maggiori città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo), ciascuna di esse ha una percentuale di raccolta differenziata inferiore alla propria area di appartenenza.

A Napoli e Palermo nel passaggio tra 2012 e 2013 questo dato si è addirittura ridotto rispetto ai rifiuti urbani, interrompendo il trend positivo: le due città hanno fatto registrare rispettivamente il 20,32 e il 10,13%, a fronte dei precedenti 20,62 e 10,28. Esempio virtuoso è invece la città di Milano: nell'ultimo triennio preso in esame, infatti, all'incremento della popolazione non è seguito un aumento della spazzatura prodotta, che è viceversa calata di 42mila tonnellate. Il tutto migliorando anche la sensibilità alla raccolta differenziata, che è passata dal 34,71 al 42,51%.