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Ispra, emergenza pesticidi: sono nel 64% delle acque di fiumi e laghi

Sale anche la contaminazione sotterranea (31,7%). "Maglia nera" alla pianura padano-veneta

In quasi il 64% delle acque di fiumi, laghi e torrenti sono presenti tracce di pesticidi, con un aumento del 7% rispetto al 2012. Lo conferma l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), sottolineando che la contaminazione è salita anche nelle acque sotterranee, arrivando al 31,7%, rispetto al 31% del 2012. Cresce la percentuale di pesticidi nelle acque: +20% in quelle superficiali, +10% in quelle sotterranee.

"Maglia nera" alla pianura padano-veneta - Il livello di contaminazione più elevato è stato registrato nella pianura padano-veneta, dove le indagini sono generalmente più efficaci. Nelle cinque Regioni dell'area, infatti, si concentra poco meno del 60% dei punti di monitoraggio dell'intera rete nazionale. In alcune Regioni la contaminazione è molto più diffusa rispetto al dato nazionale, arrivando a oltre il 70% dei punti delle acque superficiali in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, con punte del 90% in Toscana e del 95% in Umbria.

Nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia (50% dei punti), in Friuli (68,6%), in Sicilia (76%). Secondo l'Ispra, l'aumento di punti contaminati in tutta Italia "si spiega in parte col fatto che in vaste aree del Centro-Sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata".

Un mix di sostanze nocive - Durante i controlli sono state trovate 224 sostanze diverse, "un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)", dice l'Ispra, che indica "una maggiore efficacia delle indagini condotte". Gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute, mentre è aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi.

Allarme tossicità - Nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali mentre in quelle sotterranee 170 punti (6,9% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale. Più che in passato, avverte l'Ispra, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, fino a 48 in un singolo campione, quindi con una tossicità più alta rispetto a quella dei singoli componenti.

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