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Dieta "verde" per il 16% degli italiani: in crescita cucina vegana e vegetariana

Unʼindagine GfK Eurisko svela sono 2 milioni i soggetti che hanno ridotto il consumo di carne negli ultimi sei anni, abbracciando unʼetica "green" e animalista

insalata, vegan
getty

Sono sempre di più gli italiani che scelgono di mangiare "verde", aumentando il consumo di prodotti a base vegetale. Un'indagine GfK Eurisko rivela che il 16% degli abitanti dello Stivale si sente vicino ad almeno un regime alimentare improntato sull'etica "green" sul rispetto degli animali. Dalla cucina vegana a quella vegetariana che, insieme, raccolgono consensi per 9% degli intervistati (3% vegani, 6% vegetariani), seguite dal macrobiotico e dal crudismo (2%).

Dieta "verde" per il 16% degli italiani: in crescita cucina vegana e vegetariana

L'istituto di ricerca italiano ha inoltre rivelato che sono due milioni gli italiani che hanno ridotto il consumo di carne negli ultimi sei anni, con il 3% dei cittadini tra i 18 e i 64 anni che si ispira ai principi vegan (quasi un milione e 150mila). I dati evidenziano che quattro italiani su cinque conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi sei mesi.

Il ritratto del vegano "medio" - L'acquirente tipo viene dal nord-ovest (36%), abita in grandi città (13%), occupa posizioni dirigenziali (25%) ed è una donna (58%), tra i 45 e i 54 anni (28%), in possesso di una laurea (17%). A finire più spesso nei carrelli della spesa la panna vegetale (15%), le bevande sostitutive del latte (conosciute da oltre la metà del campione e scelte dal 14%) e i piatti pronti a base di soia (12%).

A ognuno la sua dieta - Oltre la metà dei consumatori - sottolinea lo studio - si è avvicinata al vegetale nell'ultimo anno (54%), e un quarto dei vegetariani "storici" ne ha aumentato il consumo. Nelle motivazioni del 10% che ne ha invece diminuito le dosi fa da padrone il portafoglio: sono infatti due su tre i soggetti che lamentano un prezzo troppo alto. Guidano le scelte di questi acquirenti la curiosità e la voglia di sperimentare: un italiano su cinque è infatti sensibile alle tematiche della digeribilità (23%), del gusto (16%) e della necessità di variare la dieta (16%).

Un cambiamento epocale nelle abitudini alimentari - Secondo i ricercatori, in due decenni si è registrata un'evoluzione senza precedenti nella cultura gastronomica italiana. Dal 1995 a oggi sono infatti aumentati gli italiani che si ispirano alla dieta mediterranea (erano il 41%, oggi sono al 62%), che preferiscono i pasti "slow" (dal 40% al 21%, alla voce "mangio sempre in fretta") e che sono più attenti all'alimentazione. Non solo: in vent'anni crolla il pasto completo a pranzo (dal 68% al 48%) ma soprattutto alla sera (dal 41% al 25%), mentre cresce la colazione (87% contro 70%) e si fa strada il fuoripasto (36%), non contemplato nel 1995.