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Dagli Usa arriva il dissalatore a energia solare che rende potabile l'acqua di mare

Il Mit di Boston vince il premio Desal 2015 con un sistema ecosostenibile che isola gli ioni "salati" e disinfetta il flusso attraverso raggi ultravioletti

Dagli Usa arriva il dissalatore a energia solare che rende potabile l'acqua di mare - foto 1
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Un dissalatore fotovoltaico, a basso costo ed ecosostenibile in grado di trasformare il 90% dell'acqua salata in potabile attraverso un nuovo metodo di "elettrodialisi inversa".

E' il progetto del Massachusetts Institute of Technology (Mit), vincitore del premio "Desal 2015" dedicato a nuove idee "verdi" promosso dall'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID). Il sistema isola gli ioni "salati" presenti nel flusso e disinfetta il tutto tramite raggi ultravioletti.

Dagli Usa arriva il dissalatore a energia solare che rende potabile lʼacqua di mare

Acqua potabile dalla luce del sole - Il concorso Desal 2015 premia il miglior rapporto tra costo e efficienza energetica nella dissalazione ecosostenibile, in grado di fornire acqua potabile per l'uomo e per le colture nei paesi in via di sviluppo. Con questo progetto "i pannelli solari ricaricano le batterie che alimentano una macchina per l'elettrodialisi - spiega Amos Winter del Mit - che funziona facendo passare l'acqua tra due elettrodi con carica opposta".

Una calamita per il sale - Poiché il sale disciolto in acqua consiste in ioni positivi e negativi, gli elettrodi isolano questi ultimi dall'acqua, lasciando quella dolce al centro del flusso. Una serie di membrane separa successivamente l'acqua dolce da quella salata, mentre un fascio di raggi ultravioletti la disinfetta.

Aiutare le zone aride del mondo - Gli impianti di desalinizzazione rappresentano un'opportunità importante per le zone aride del pianeta, come il Cile e la California, di porre un freno ai problemi legati alla scarsità di risorse idriche. La tecnologia "tradizionale" comporta tuttavia costi elevati. Winter spiega che il metodo dell'elettrodialisi e osmosi inversa "trasforma il 40/60% in acqua potabile". Il tutto grazie a membrane esposte a bassa pressione, che permettono di "cancellare l'accumulo di sale invertendo la polarità elettrica". "In questo modo - conclude l'esperto - le membrane seppur costose durano più a lungo richiedendo meno manutenzione".