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Ghiacciaio Presena: una coperta per salvarlo

Un telo speciale evita lo scioglimento di circa 130.000 metri cubi di neve

Il calore dell'estate mette a rischio i ghiacciai. Per limitare il più possibile lo scioglimento delle nevi, che sta riducendo un po' ovunque le dimensioni delle aree ghiacciate ad alta quota, il Ghiacciaio Presena, a sud del Passo Tonale tra i 2.700 e i 3.069 m. di quota, entra in "letargo estivo", al riparo sotto una speciale copertura geotessile iper tecnologica che aiuterà a preservare il manto nevoso dai raggi solari: la speciale coperta anti-caldo misura circa 90.000 metri quadrati, pari a 20 campi da calcio, e permette la conservazione di circa 130.000 metri cubi di neve. 

Il Presena è stato il primo ghiacciaio nel nostro Paese a riceve questo tipo di copertura. Il programma sperimentale è stato approvato dalla Giunta provinciale di Trento nel dicembre 2008, per contrastare la forte riduzione glaciale che negli ultimi decenni sta minacciando il Presena come tutti i ghiacciai alpini. La massa glaciale di questa montagna si è ridotta, tra il 1983 e il 2010, del 2,5% annuo, con la perdita complessiva di quasi il 70% del ghiacciaio e con abbassamenti di spessore nell'ordine di 1,5 metri all'anno. Negli ultimi anni, grazie all'azione combinata dell'innevamento artificiale durante i mesi invernali e della copertura estiva con geotessili, è stato possibile impedire l'ulteriore spaccatura del ghiacciaio in due parti, mantenendo pressoché invariate le quote di ghiaccio nella zona centrale. Alla base dell'intervento ci sono motivi di tutela ambientale, ma anche di tipo turistico: il Presena è infatti inserito in un'area sciistica di grande importanza, il comprensorio dell'Adamello Ski. La riduzione del ghiacciaio rischiava di far affiorare uno sperone roccioso che lo attraversa nella zona mediana e che costruirebbe un ostacolo per l'attività sciistica.  

Ufficio stampa

La copertura con i geotessili è cominciata nel 2008 con 28mila metri quadrati  di superficie topografica complessivamente ricoperta dai teli: nel 2012 è arrivata a 73mila metri quadrati e quest'anno si arriva a circa 90mila.  
I teli salva ghiaccio sono strisce di tessuto non tessuto, stabilizzate ai raggi UV delle dimensioni di mt 5 x 70, termosaldate. prodotti da TenCate Geosynthetics. Il costo del geotessile è di € 2 al metro quadrato, e ogni anno è necessario sostituirne circa il 20-30%, mentre le operazioni di posa e rimozione dei teli, effettuata l'ausilio dei gatti delle nevi, costano annualmente circa 100.000 euro.
 
L'operazione di conservazione del ghiacciaio rientra in un accordo tra la Provincia autonoma di Trento e la società Carosello spa (proprietaria degli impianti di risalita sciistica del ghiacciaio) e si avvale anche della collaborazione dei comitati glaciologici italiano e trentino, dell'Università di Milano e del Comune di Vermiglio. I teli verranno tolti come sempre a settembre, prima delle nevicate autunnali.