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In Africa e Asia, droni contro il bracconaggio

"Spie" a sostegno della biodiversità, monitoreranno il territorio contro gli eccidi di animali

Afp

Non solo guerra per gli aerei senza pilota. I droni saranno presto usati per combattere le pratiche di caccia illegali in Africa e Asia. E' il Wwf a comunicare che la lotta al commercio fuorilegge di fauna selvatica passerà anche per questi "sorveglianti del cielo". L'iniziativa fa parte di un nuovo progetto hi-tech da 5 milioni di dollari finanziato da Google.

Già nel 2013 - Entro la fine dell'anno è previsto l'invio di un velivolo senza pilota in un Paese asiatico o africano afflitto dalla caccia di frodo. L'annuncio del Paese prescelto avverrà nelle prossime settimane. Un analogo intervento sarà fatto poi entro il 2014 in un'altra zona.

Anche altri gadget tecnologici - Il progetto si muove lungo tre direttrici: oltre ai veicoli aerei senza equipaggio, nei prossimi tre anni si ricorrerà anche a una tecnologia mobile per il monitoraggio degli animali e a dispositivi portatili per i ranger.

Non è la prima volta - I droni sono già stati usati in Indonesia per la difesa degli orangutan e dovrebbero presto entrare in azione anche in Kenya. Ma il progetto del Wwf intende potenziarne l'intervento e l'affidabilità. Secondo Allan Crawford, responsabile del Wwf Google Technology Project: "Il modo interattivo in cui le tre tecnologie verranno utilizzate è senza precedenti". Per Crawford, il software e i droni, gestiti da ranger e polizia locale, potrebbero "rappresentare la distribuzione strategica più efficace, in modo da costruire uno scudo tra gli animali e i bracconieri".