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Pil, l'Fmi taglia le stime di crescita dell'Italia: +1% nel 2016

Il Fondo monetario internazionale rivede al ribasso le stime del Def che il Consiglio dei ministri ha approvato qualche giorno fa. Male anche lʼandamento dellʼeuro e del dollaro

Il Pil dell'Italia crescerà quest'anno dell'1% contro l'1,3% previsto a gennaio, mentre nel 2017 salirà dell'1,1% e non dell'1,2% ipotizzato in precedenza.

Lo rende noto l'Fmi, che rivede dunque al ribasso pure le stime che il governo ha inserito nel Def solo pochi giorni fa. "La crescita è stata più lenta del previsto in Italia", affermano dal Fondo monetario internazionale.

Dati in contrasto con il Def: anche il debito aumenta - Anche il debito italiano è destinato a salire nel 2016 al 133% del Pil, dal 132,6% del 2015. Secondo l'Fmi, il debito calerà al 131,7% nel 2017, per attestarsi al 121,6% nel 2021. Il debito nel Def è stimato in calo al 132,4% nel 2016 per poi scendere ancora al 130,9% nel 2017.

Il deficit sale del 2,7% - Il deficit italiano salirà quest'anno al 2,7% dal 2,6% del 2015. I tecnici del Fondo monetario stimano un calo all'1,6% solo nel 2017. Nel Def invece il deficit è stimato al 2,3% nel 2016 e all'1,8% nel 2017.

Il tasso di disoccupazione italiano rimane superiore alla media Ue - Anche se il tasso di disoccupazione italiano resterà a due cifre subirà una lieve flessione: si attesterà all'1,4% nel 2016 rispetto all'11,9% del 2015 mentre nel 2017 al 10,9%. Ma è superiore alla media dell'area euro (10,3% nel 2016 e 9,9% nel 2017). Disoccupazione a due cifre anche in Francia, dove il tasso di attesta al 10,1% nel 2016 e al 10,0% nel 2017.

Giù anche la crescita dell'euro e del dollaro - Europa e Stati Uniti crescono meno del previsto. Il Fmi rivede al ribasso le stime di crescita per l'area euro a +1,5% nel 2016 e +1,6% nel 2017, rispettivamente 0,2 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Il Pil americano crescerà quest'anno del 2,4% (-0,2 punti) e il prossimo del 2,5% (-0,1 punti).

Economie avanzate arrancano, fanno meglio quelle emergenti - Complessivamente le economie avanzate cresceranno dell'1,9% nel 2016 e del 2% nel 2017, contro il 4,1% per quest'anno e il 4,6% per il prossimo delle economie emergenti.

Giù il Pil mondiale, "si rischia una stagnazione secolare" - Il Fmi taglia le stime di crescita globali e afferma che "la ripresa globale continua ma sempre più lenta e fragile". L'andamento è "troppo lento" ormai "da troppo tempo". "Restano significativi rischi al ribasso", fra i quali quello di scivolare in una "stagnazione secolare". Il Pil mondiale infatti crescerà quest'anno del 3,2%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Nel 2017 la crescita accelererà al 3,5% (-0,1 punti percentuali).

L'economia cinese cresce più delle attese - L'economia cinese cresce più delle attese. Il Pil del Dragone salirà quest'anno del 6,5%, 0,2 punti percentuali in più rispetto alle stime di gennaio. Si stima infatti una crescita del 6,2% nel 2017 (+0,2). Continua la sua corsa anche l'India, il cui Pil resta confermato a +7,5% sia quest'anno sia il prossimo. La Russia e Brasile invece frenano. Il Pil russo si contrarrà nel 2016 dell'1,8% (-0,8 punti), per tornare a crescere del +0,8% nel 2017 (-0,2). L'economia brasiliana si contrarrà quest'anno del 3,8% (-0,3 punti) e resterà ferma, come previsto in precedenza, nel 2017.

Terrorismo, guerre, flussi di profughi pesano sulla crescita globale - Il Fmi cita ancora le tensioni globali dovute a scontri politici, terrorismo e flussi di profughi che potrebbero avere "ricadute significative" sulla attività economica mondiale.

Il calo del petrolio potrebbe essere invece un fattore di spinta - Al contrario, potrebbe essere un fattore di spinta della crescita il calo del petrolio, la cui altra faccia della medaglia è quella di un possibile rilancio della spesa dei consumatori nei Paesi importatori.