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Salva banche, Ue: "No rimborsi diretti da parte dello Stato, giusto lʼarbitrato"

"Fallimento di un istituto non è crisi umanitaria". Ma Bruxelles apre sulla proposta del governo di un arbitrato presso la Consob, a cui spetterà stabilire se siano stati venduti prodotti fraudolenti ai privati

euro soldi generica
-afp

Per dare sollievo ai risparmiatori delle banche in fallimento "quello che non è possibile fare è che lo Stato paghi direttamente chi ha subito le perdite". Lo hanno riferito fonti Ue bocciando gli aiuti di Stato. Per Bruxelles è giusto invece che, come prevede l'emendamento del governo, sia la Consob a decidere caso per caso sui danni subiti dai piccoli risparmiatori coinvolti nel crack delle quattro banche..

Come spiegano le stesse fonti, il fallimento di una banca e l'eventuale perdita, per esempio, di un appartamento da parte degli obbligazionisti che hanno subito perdite non può essere considerata una crisi umanitaria come quelle provocate da alluvioni o altri disastri.

L'idea di una procedura arbitrale presso la Consob, invece, riceve parere favorevole da Bruxelles. La costituzione di una corte d'arbitrato per andare in aiuto agli investitori privati vittime dei crac delle quattro banche è ritenuta infatti un'ottima idea.

Spetterà alla Consob stabilire se sono stati venduti prodotti fraudolenti ai privati. A quel punto possono scattare i rimborsi a carico delle bad bank. Per realizzarli in tempi brevi, lo Stato può fare un pre-finanziamento alle bad bank, ma queste dovranno restituire i soldi nel corso del processo di risoluzione.

La Commissione Ue, come riferito da un portavoce dell'esecutivo Ue, "sostiene le intenzioni del governo italiano di permettere ai risparmiatori di chiedere compensazioni alle banche per potenziali vendite abusive di obbligazioni e di ispirarsi alle passate esperienze in altri Paesi Ue con situazioni simili. La Commissione Ue continua a essere in contatto stretto e costruttivo con le autorità italiane sui suoi piani".