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Istat: al top la fiducia dei consumatori Mai così alta, bene anche le imprese

Il dato di novembre risente "solo in minima parte" degli attentati di Parigi perché la rilevazione è concentrata nei primi quindici giorni

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La fiducia dei consumatori sale a novembre e l'indice Istat tocca 118,4 punti, il livello più alto mai registrato dall'inizio delle serie storiche oltre 20 anni fa (gennaio 1995). A ottobre si attestava a 117. Bene anche la fiducia delle imprese che mostra "una sostanziale stazionarietà" a novembre, restando ai livelli più alti dall'inizio della crisi, a ottobre 2007.

Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, l'Istat sottolinea che il dato risente "solo in minima parte" degli attentati di Parigi perché la rilevazione è concentrata nei primi quindici giorni. Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento maggiore per quella economica e più contenuto per quella personale, per quella corrente e per quella futura.

Migliorano poi le stime sia dei giudizi sia delle attese sull'attuale situazione economica del Paese e diminuiscono le attese di disoccupazione. In particolare aumenta la quota di intervistati che giudica la situazione economica del Paese "migliorata" (al 25,6% dal 22,3%) e diminuiscono coloro che la giudicano "molto peggiorata" (al 17,4% dal 20,4%).

Per quanto riguarda la fiducia delle imprese, nelle manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Invece nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini o piani di costruzione mentre peggiorano le attese sull'occupazione.

Nei servizi di mercato crescono le attese sugli ordini, ma si contraggono i giudizi sugli ordini e restano stabili le attese sull'andamento generale dell'economia. Nel commercio al dettaglio, infine, migliorano i giudizi sulle vendite correnti e "peggiorano sensibilmente" le attese sulle vendite future. Le scorte di magazzino sono giudicate in ulteriore riduzione