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Fallimenti in diminuzione tra le imprese

Prosegue il calo in atto dal 2015, quando fallimenti sono risultati in calo per la prima volta dopo otto anni

Seppure ancora negativo – nel primo trimestre 2016, il tessuto imprenditoriale italiano si è ridotto di 12.681 unità –, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese non è mai stato così basso negli ultimi cinque anni.

Nel sottolineare che il primo trimestre è un periodo tradizionalmente caratterizzato da un bilancio negativo a causa del concentrarsi delle cancellazioni sul finire dell'anno precedente, l'ultima analisi di Unioncamere-InfoCamere osserva che la flessione registrata tra gennaio e marzo 2016 (-12.681 imprese) è meno consistente rispetto a quelle rilevate nei primi trimestri degli ultimi anni.

Nei primi tre mesi del 2016, le iscrizioni (114.660) sono rimaste pressoché stabili rispetto all'anno precedente (+158 su base annua) mentre le chiusure sono diminuite sensibilmente, scendendo a 127.341. Ovvero il valore più contenuto degli ultimi undici anni, secondo Unioncamere. Questi non sono gli unici dati (parzialmente) positivi, però.

Durante il primo trimestre del 2016, sono diminuite anche le nuove aperture di procedure fallimentari – che hanno coinvolto principalmente le imprese attive nel commercio (794 fallimenti), nell'industria manifatturiera (656) e nelle costruzioni (644) –, passando dalle 3.588 dell'anno precedente alle attuali 3.396 (-5,4%).

Il calo dei fallimenti registrato nei primi tre mesi del 2016 da Unioncamere fa il paio con quello rilevato nel corso dell'intero 2015 da altre analisi. Secondo il CERVED, pur restando su livelli “eccezionalmente alti” rispetto al periodo precedente la crisi economica, lo scorso anno i fallimenti sono “finalmente” tornati a diminuire per la prima volta da otto anni: nel 2015 i fallimenti sono stati 14,7 mila – il 6,3% in meno rispetto all'anno precedente, osserva il CERVED – contro i 7,5 mila rilevati nel 2008.