"L'Italia ha fatto un salto indietro di 14 anni", spiega l'associazione
© Afp
Nel 2012 è atteso un calo del Pil dell'1,3%. Lo stima Confcommercio mostrando che l'Italia ha fatto un salto indietro di 14 anni. "I consumi oggi sono ai livelli del 1998 e il Pil ai livelli del 1999", ha indicato l'organizzazione. Il prodotto interno sarà piatto nel 2013 e tornerà a crescere dello 0,9% nel 2014. L'accordo fiscale Ue, che vincola al pareggio di bilancio, tra l'altro, "è compatibile con un progressivo impoverimento degli italiani".
Accumuliamo ritardi nei confronti di tutte o quasi le maggiori economie europee ed extra-europee. E li accumuliamo sia in tempi di crescita sia in tempi di recessione, spiega l'associazione.
Confcommercio avverte: "Non rinunceremo a insistere sulle questioni fondamentali relative alla crescita. Anzi, è opportuno stigmatizzare l'errore di coloro che vorrebbero tenere separate le tematiche della crescita da quelle del risanamento fiscale. La storia ci insegna che con poca crescita scarsa sarà l'incisività delle manovre riguardanti il debito. Sacrificare la crescita, seppure per un nobile obiettivo, ha conseguenze immediate".