DUE SETTIMANE PER L'ACCORDO

Lavoro, il governo trova i soldi per la riforma

Riparte la trattativa dopo il reperimento di due/tre miliardi per gli ammortizzatori

12 Mar 2012 - 16:32
 © Ansa

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Pochi giorni fa il ministro Elsa Fornero aveva fatto saltare il vertice per la trattativa sulla riforma del lavoro dicendo che non c'erano le risorse per gli ammortizzatori. Adesso sembra proprio che i soldi siano stati trovati. Si parla di due/tre miliardi di euro, che verrebbero dai risparmi della riforma delle pensioni, oppure dai fondi Fas (Fondi aree sottoutilizzate).

Il leader Uil Luigi Angeletti assicura, come scrive la "Stampa", che sono state raggiunte le condizioni per firmare l'accordo. E' quindi probabile che l'incontro di oggi tra il ministro del Lavoro e le parti sociali sarà il momento della svolta. Il governo si pone l'obiettivo di chiudere entro due settimane. Il primo punto all'ordine del giorno sarà il nodo risorse. Quei soldi adesso ci sarebbero. Si potrebbe così procedere alla riforma degli ammortizzatori, con la cassa integrazione straordinaria che resterà, ma con regole più stringenti, con lo snellimento dei contratti (ne sono stati contati 46 dalla Cgil), con l'estensione dell'indennità di disoccupazione.

Resta cruciale lo snodo dell'articolo 18, sul quale c'è sempre il niet di Susanna Camusso, ma su cui la Fornero intende procedere con la riforma. Il punto non sarà comunque discusso nell'incontro di oggi.

Soldi dalle pensioni
Grazie ai risparmi realizzati con la riforma delle pensioni (6 miliardi nel 2013, 7,5 nel 2015 e 11 nel 2017), ci saranno i soldi per gli ammortizzatori sociali. Un miliardo servirà per il 2012, altri 2 per il 2013.

Resta così operativa la cassa integrazione ordinaria per le aziende in difficoltà temporanea, che viene finanziata da imprese e dipendenti ed erogata dall'Inps, e ci sono speranze anche per la straordinaria, concessa per le riorganizzazioni, conversioni, ristrutturazioni, sostenuta questa invece dallo Stato. Non sarà seppellita con la riforma, come sembrava solo fino a pochi giorni fa.

Disoccupazione, sussidio più lungo
L'indennità di disoccupazione dovrebbe allungarsi da dodici a diciotto mesi per i lavoratori over 50 e i criteri per accedervi dovrebbero diventare meno rigidi. No invece al reddito minimo garantito. L'allungamento del sussidio costerebbe 3 miliardi in più: due li metterà il governo, uno verrà dall'aumento dei contributi a carico delle imprese. Novità in vista anche per i contratti a termine: la proposta è di inserire un sistema bonus/malus che incoraggi a stabilizzare i precari: contributi più alti per le aziende, ma recuperabili dalle aziende stesse attraverso le assunzioni.

Lente sui contratti
I contratti in vigore sono 46. Il governo vuole semplificarli, sottoponendoli a controlli più rigidi per evitare abusi, come quello delle partite Iva che nascondono lavoro subordinato. La forma contrattuale ritenuta migliore per l'ingresso nel mondo del lavoro è quella dell'apprendistato, già rivista e messa a punto.

Articolo 18, si apre ai licenziamenti
E arriviamo al punto più controverso. La Cgil dice no a qualsiasi modifica all'articolo 18, ma l'orientamento è quello di aprire ai licenziamenti: il lavoratore avrebbe diritto a un'indennità, ma non al reintegro.