Il web nasceva 25 anni fa
© web | Tim Berners-Lee, con il browser NeXT usato per inventare il World Wide Web. Immagine del Cern.
© web | Tim Berners-Lee, con il browser NeXT usato per inventare il World Wide Web. Immagine del Cern.
Tim Berners-Lee ideava la piattaforma che anche oggi è alla base di internet
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Poter raggiungere tutti: era questo l'obiettivo di Tim Berners-Lee, l'informatico britannico che al Cern di Ginevra 25 anni fa ha inventato il World Wide Web, il primo programma di navigazione, quello che diede poi il nome alla rete in quanto tale, insieme a un ingegnere belga e a uno studente. "Vago, ma emozionante", era stato il commento con cui il progetto era stato accolto nel marzo 1989 dal suo supervisore, fra lo scetticismo generale. Il testo di quell'articolo di Berners-Lee è disponibile sul sito del Cern: fu depositato il 12 marzo del 1989, data che è stata assunta come giorno di nascita della Rete.
© web | Tim Berners-Lee, con il browser NeXT usato per inventare il World Wide Web. Immagine del Cern.
© web | Tim Berners-Lee, con il browser NeXT usato per inventare il World Wide Web. Immagine del Cern.
"Non avevamo assolutamente capito la portata di quello che stava facendo", racconta il fisico Gaetano Maron, oggi a capo del Centro Nazionale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per la ricerca nel campo delle tecnologie informatiche applicate alla fisica. Era la fine degli anni '80 e allora Maron lavorava al Cern, a un esperimento sull'antimateria.
"Tim Berners-Lee lavorava invece a un software per la comunicazione fra computer", racconta Maron. Di lui ricorda "il bellissimo accento inglese. Parlava un inglese colto ed era difficile capire le sue battute. Era una persona timida e schiva, perfino un po' sottotono, ma era piacevole avere a che fare con lui''.
Era stato lo stesso Tim Berners-Lee a coniare il nome "World Wide Web" e il suo obiettivo iniziale era mettere in comunicazione i ricercatori impegnati nello stesso campo. In particolare si trattava di rendere il più semplice e immediato possibile lo scambio di informazioni e grafici fra coloro che seguivano alcuni degli esperimenti allora in corso nel Lep (Large Electron Positron), il predecessore del più grande acceleratore di particelle del mondo, l'Lhc (Large Hadron Collider).
"È stato per favorire la comunicazione fra i ricercatori che Tim Berners-Lee ha cominciato a sviluppate il protocollo http, oggi notissimo'', prosegue Maron. "Lavorava al suo progetto con un grandissimo entusiasmo e c'era la percezione di qualcosa di completamente nuovo, anche se per molti stava facendo un lavoro inutile".
Sono stati i fatti a dar ragione a Berners-Lee così come all'informatico belga che lo ha sostenuto, Robert Cailliau. Lavorando sul computer NeXT, i due hanno dato vita al primo sito Web il 6 agosto 1991 e il 30 aprile 1993 il Cern metteva il World Wide Web nel pubblico dominio. Ormai c'erano tutti gli elementi in grado di favorire il pieno sviluppo della rete.
"Non c'è un singolo settore della società che non sia stato trasformato dall'invenzione del Web, avvenuta in un laboratorio di fisica", osserva il direttore generale del Cern, Rolf Heuer. "È un esempio - ha aggiunto - dei benefici che la ricerca di base può dare all'umanità".
La sicurezza e la trasparenza nell'uso dei dati degli utenti, l'accessibilità e l'Internet delle cose. A 25 anni dall'invenzione del Web, sono queste le sfide aperte per la Rete secondo Jeffrey Jaffe, ceo del World Wide Web Consortium (W3C), organizzazione non governativa che ha come scopo lo sviluppo del Web.
"Il Web ha cambiato tutto - spiega Jaffe - ed è impossibile dire quale sia stato il maggiore impatto sull'umanità". La trasformazione a suo avviso è stata radicale nel modo di comunicare e di interagire tra le persone, per i governi, nell'istruzione, per il mondo pubblicitario e fra aziende e consumatori.
Oggi, aggiunge, "non c'è praticamente nessuna azienda che opera come faceva 25 anni fa", anzi quelle che sono rimaste ancorate a una vecchia visione di fare business "sono rimaste indietro". Le sfide del prossimo futuro, per il Web, sono tante. Jaffe ne evidenzia quattro: l'accessibilità della rete alla metà del pianeta che al momento ne è priva; l'innovazione degli standard per la sicurezza e dell'identità digitale delle persone; la garanzia di una sempre maggiore interoperabilità fra piattaforme e la declinazione del Web nell'Internet delle Cose.
Il W3C festeggia lo speciale anniversario col motto "This is for everyone" (il Web è per tutti), un sito ad hoc, www.webat25.org, e l'hashtag #web25. Online una raccolta di messaggi "vip" per il Web: dal video di Tim Berners-Lee, inventore del Web, agli auguri di Vinton Cerf, "papa'" di Internet
Gli auguri di Tim Berners-Lee alla sua creatura: