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"Amici 14", Roberto Saviano: "Non fate vincere il lamento, non arrendetevi"

Il giornalista-scrittore è tra i protagonisti della puntata di sabato 30 maggio, dove racconterà la toccante storia di Michaela DePrince, ballerina di successo originaria della Sierra Leone

amici roberto saviano michaela deprince
ufficio-stampa-fascino

Tra gli ospiti della semifinale di "Amici 14", in onda sabato 30 maggio in prima serata su Canale 5, ci sarà anche Roberto Saviano.

Nel suo terzo intervento in questa edizione del serale del talent di

Maria De Filippi

, il giornalista-scrittore ha raccontato la storia di

Michaela DePrince

, ballerina del Duth National Gallery, originaria della Sierra Leone e con alle spalle una storia di abbandono, superstizione e violenza.

"Amici 14", Roberto Saviano: "Non fate vincere il lamento, non arrendetevi"

Quella raccontata da Saviano è la storia di una bambina nata e cresciuta in Paese in guerra,

rimasta orfana ben presto e messa ai margini perché malata di vitiligine

, e quindi bollata come "la figlia del diavolo". "Qui accade un miracolo portato da una folata di vento - racconta Saviano -. Perché un giorno arriva una copertina di una vecchia rivista degli anni Settanta e arriva oltre le ringhiere di questo orfanotrofio proprio in faccia a Michaela che vede questa copertina, vede questa donna in punta di piedi, le sembra quasi che stia per volare e il primo pensiero è: 'ah ma è bianca, i bianchi si vestono in maniera così buffa?'. Primo pensiero. Secondo pensiero: 'Mi sembra felice, quindi se lei facendo questo è felice forse se io farò questo sarò felice'. E' un primo riconoscimento, per una bambina che ha vissuto quello che ha vissuto, della felicità".

La bambina mostra l'immagine alla sua maestra, che le spiega che quella è una ballerina e

Michaela inizia a sognare

. Ma l'incubo non è finito, perché proprio quella maestra viene uccisa sotto gli occhi di Michaela da un gruppo di ribelli, mentre lei si salva per miracolo. Dalla Sierra Leone i bambini dell'orfanotrofio (occupato dai ribelli) camminano per giorni alla volta del Ghana, dove troveranno della famiglie pronte ad adottarle. Gli anni passano, la piccola Michaela va negli Stati Uniti e la prima cosa che fa, a 8 anni, è iniziare a prendere lezione di danza. Ma anche lì non è facile e i pregiudizi, per una bimba di colore che vuole ballare "Lo schiaccianoci", sono tanti.

"Vedete, in qualche modo il talento non è qualcosa che cade dal cielo, qualcosa che ti viene riconosciuto così, d'ufficio - racconta Saviano -. Il talento è qualcosa che scovi, scavando e trovando questa strada dentro di te, conquistandola bastione per bastione. Ora questa storia, la storia di Michaela che ho voluto qui raccontarvi, a me personalmente quando ci penso, quando penso a lei, quando penso a tutte le energie, mi porta sempre in un punto semplice. Quante volte è facile dire 'quello lì ci sta riuscendo perché è raccomandato, perché ha denaro, perché è figlio di, fratello di'. L'augurio che questa storia ci suggerisce è che si lasci perdere, che non si lasci vincere il lamento, ma che invece lasciamo spazio e forza, lasciamo vincere il talento, la possibilità di credere che oltre ogni possibilità di limite, oltre ogni possibilità anche di ostacolo ce la puoi fare. Ora, la storia di Michaela è una storia davvero incredibile perché oggi Michaela è ballerina professionista del Dutch National Gallery. E' diventata la ballerina che ha sempre sognato di essere ed è così, ballando, che mostra di essere felice”.

Michaela è in studio

. Balla, incanta e commuove tutti. Maria De filippi raggiunge il centro dello studio raggiunge Michaela DePrince e Roberto Saviano e dice a Michaela: “grazie per la tua storia e per avercela raccontata. Vorrei regalarti qualcosa. Posso?”. Con un gesto familiare e affettuoso

Maria si sfila da collo il suo escapolario d'oro

che indossa da 10 anni, Michaela sorride felice e lo avvolge al suo braccio destro.