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Pier Silvio Berlusconi: "Interazione tra tv, radio e web"

Il vicepresidente Mediaset alla presentazione dei Palinsesti tra grandi novità e conferme

L'interazione tra tv, radio e web, le novità, la leadership nella tv generalista.

Il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi alla presentazione dei Palinsesti è un fiume in piena. Tra conferme, Maria De Filippi in primis, 15 programmi inediti e sei nuove fiction. "La tv non ha confini per questo abbiamo lavorato per creare un sistema unico: abbiamo costruito il primo polo radiofonico in Italia, mezzo vivo e complementare alla tv".

IL NUOVO POLO RADIOFONICO - "Mediaset è pronta per essere sempre più leader - aggiunge - La tv generalista alimenta il nostro sistema, più autoprodotto nei programmi, significa più opportunità per tutto il sistema, più quantità video, più qualità per tematiche, più advertising unconventional, più sinergie per la radio". Con il nuovo polo radiofonico costituito dall'aggregazione di R101, Radio 105 e Virgin Radio, al quale si aggiunge un accordo con Rmc che resta però sotto il controllo del gruppo Finelco, Mediaset è già leader in Italia per ascolti e raccolta pubblicitaria. "Stiamo pensando a come incrociare radio e tv - spiega Pier Silvio Berlusconi - Non abbiamo tanta fretta perché guai a portare le logiche di un mezzo da una parte o dall'altra. Ci sono alcune idee, ci stiamo lavorando. L'incrocio promozionale è facile, ma stiamo cercando di fare qualcosa in più" ha aggiunto dicendo che ci sta lavorando, tra gli altri, anche Maria De Filippi con la sua società Fascino. Siamo sicuri che alla fine i risultati saranno positivi".

 

Uno dei primi nomi che potrebbero avere un posto sia in radio sia sulle tv del biscione, potrebbe essere Giuseppe Cruciani, che di sicuro lascerà Radio24 per approdare a Radio 105: "Siamo pronti a pensare a progetti con lui su Mediaset".

 

LA LEADERSHIP DELLA TV GENERALISTA - Per fare una grande tv generalista non bastano risorse planetarie, sottolinea l'ad di Mediaset, ma competenze conquistate sul campo: "In un mercato relativamente piccolo come l'Italia sono arrivate major e multinazionali come Sky, Discovery, Paramount, tutte hanno aspirazioni da generalista. L'attitudine da generalista sta anche nella capacità di raggiungere grande fette di pubblico, e i dati d'ascolto dei canali Mediaset registrati nella primavera 2016, con il 34,9% in Italia e il 32,1% in Spagna, oltre a rendere l'editore leader di ascolti nei rispettivi Paesi ne fa l'unico privato europeo a sforare il 30%, al pari di BBC e Rai. Un orgoglio per noi, ma anche per il nostro Paese". Con i 9,7 milioni di ascoltatori giornalieri delle radio acquistate dal gruppo Finelco, il sistema Mediaset raggiunger ora 40 milioni di italiani al giorno. Perché il "ll nostro 'made in Mediaset' è anche 'made in Italy', un modello che funziona anche all'estero. Siamo l'unica media company totalmente italiana che compete a livello internazionale. Abbiamo investito anche negli anni più bui della recessione, per noi la tv non ha confini, abbiamo lavorato per creare un sistema della comunicazione unico".

 

DALLA DE FILIPPI A BONOLIS, I GRANDI NOMI - Maria De Filippi ha firmato per altri 5 anni con Mediaset: si tratta di un contratto in esclusiva per l'artista, mentre la casa di produzione, Fascino, in società fra lei e il gruppo del Biscione, potrà continuare a produrre fuori da Cologno Monzese. "Non nego che Maria De Filippi abbia avuto importanti offerte da altri editori concorrenti non italiani, ne siamo stati informati direttamente da lei. Il nostro rapporto tra editore e produttore-artista è strettissimo e si basa su reciproca fiducia e chiarezza", spiega Pier Silvio Berlusconi. Sciolti anche i dubbi su Paolo Bonolis: "Per quanto ci riguarda è qua fino a fine contratto, la prossima primavera torna 'Avanti un altro' e stiamo lavorando a progetti sul prime time: lo consideriamo una nostra risorsa per il futuro". Discorso simile per Teo Mammucari: "Fino a dicembre è qua, ma siamo convinti che resterà: stiamo parlando con lui di più di un programma nuovo". Il dg contenuti di Mediaset Alessandro Salem conferma poi le trattative per un ritorno della Gialappa's Band: "Sono nati qui, alla Rai è stata solo una parentesi: ci sono buonissime probabilità di finalizzare l'accordo a breve". E auspica una partecipazione di Claudio Bisio alla celebrazione per il ventennale di "Zelig". "Con Piero Chiambretti c'è un progetto nuovissimo, che vedrà un suo ritorno alle origini: sarà impegnato su una produzione ironica ma legata all'attualità, con meno show ma più vicina all'informazione. E' molto probabile che questo prodotto vedrà Chiambretti collaborare con la redazione di 'Matrix', mi piacerebbe che ci fossero incroci con la stessa 'Matrix'", sottolinea Berlusconi. Per quanto riguarda Barbara d'Urso, “siamo convinti che rimarrà con noi, farà il pomeriggio e la domenica e stiamo parlando con lei anche di altri prodotti. Il contratto non è ancora stato chiuso, ma lei per noi è un pezzo importante del daytime di Canale 5". Con Davide Parenti è stato “scritto molto di più di quello che è successo veramente, le Iene tornano come prima e più di prima e con Davide è tutto tranquillo, anzi". E sul ritorno di Simona Ventura nel ruolo di conduttrice di un nuovo format che tratta di makeover, spiega: "Simona avrà la prima serata di Italia1, le sei puntate saranno curate da Fascino e Maria De Filippi e questo dà il senso di quanto ci si creda. Per noi la sua è una partenza importante: dopo il ritorno come concorrente dell'Isola dei Famosi riparte insieme a noi".

 

FIDUCIA IN RENZI - Pier Silvio Berlusconi continua "a dare credito a Matteo Renzi" anche se lo vorrebbe meno in televisione e più impegnato sulle "riforme strutturali" come un "vero" taglio della pressione fiscale e della spesa pubblica: "Tendo a credere ancora che veramente stia provando a dare il massimo. Alcune cose, come il Jobs Act sono condivisibili e danno effetti, ma mi chiedo se non fosse meglio che stesse meno in televisione e di più sulle riforme".

 

IL CASO PREMIUM - "Sulle perdite di Premium, eravamo in linea nel primo trimestre e anche con il secondo lo siamo. La prossima campagna abbonamenti è importante, aprirà dopo gli Europei, perché l'attenzione dei tifosi oggi è da un'altra parte. Mentre, per quanto riguarda le perdite, non mi sembra il caso di dare numeri precisi. Il piano prevedeva il break even al terzo anno. Come numero di abbonati siamo in linea, la crescita superiore ai 3 euro per abbonato dall'inizio della stagione, sempre al di sopra dei due milioni. Il prezzo di Premium non è cambiato", ha concluso il vicepresidente Mediaset Pier Silvio Berlusconi.