Il campione del mondo 1982 ospite della nostra rubrica "Siamotuttict"
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"Siamo tutti ct", la rubrica di Valter De Maggio in onda su Radio Kiss Kiss, sbarca su Tgcom24. Oggi il nostro commissario tecnico è Antonio Cabrini
Tu hai vissuto una finale dei Mondiali. Cosa si prova durante l'attesa?
L'adrenalina e l'attenzione si intensificano a dismisura. Si percepisce in maniera forte che non si tratta di una gara qualunque, ma che si scende in campo per un match che potrebbe capitare una volta nella vita. Perciò bisogna dare il massimo ed essere preparati al meglio.
La Germania va in finale con l'Argentina. Pensi siano le squadre che hanno meritato di più?
Senza alcun dubbio sono due squadre che hanno meritato di arrivare in fondo al Mondiale. Credo, però, che i tedeschi partano favoriti, in base a quanto hanno dimostrato in campo finora. L'Argentina la vedo leggermente sotto ai livelli a cui siamo abituati a vederla, ma resta una squadra molto competitiva e pericolosa. In fondo è arrivata in finale e questo significa che, anche se non è stata eccellente, nei momenti determinanti ha saputo essere decisiva.
Credi che la Germania sia una squadra vera e invece l'Argentina punti un po' di più sui singoli elementi, tipo Messi?
Sì, credo che queste siano le caratteristiche che accompagneranno la partita di domenica. I tedeschi sono quelli che hanno rappresentato la forza, il collettivo, l'esuberanza di gruppo, composto da grandi giocatori. L'Argentina ha cercato di coprire le debolezze con la qualità e le giocate dei singoli, tra cui Messi e Higuain.
Cosa si prova a vincere un Mondiale?
Inizialmente non si realizza di aver vinto davvero il Mondiale, perché bisogna ancora smaltire l'adrenalina e la pressione a cui si è stati sottoposti. Il momento della vittoria non lo si riesce a gestire, poi pian piano ci si rende conto.
Per fortuna quella notte sei riuscito a recuperare anche dopo aver sbagliato il rigore...
Il momento del rigore è stato molto difficile, ma ho cercato di reagire subito. Ho avuto la prontezza e la voglia di buttarmi alle spalle quell'errore. Fortunatamente anche i miei compagni di squadra fecero altrettanto, impegnandosi a recuperare senza dar peso a ciò che era successo.
Quanto conta il ruolo di un ct in una finale dei Mondiali?
Quello che può fare è tenere conto della pressione a cui sono sottoposti i giocatori e indirizzarli verso l'obiettivo, senza pensare più che sia fondamentale la qualità tecnica o tattica. Una volta arrivati in finale, quello che doveva essere dimostrato sul campo di gioco è già stato fatto. Non c'è più bisogno di concentrarsi sulle correzioni, ma provare a tenere mentalmente in equilibrio i giocatori.
Cosa pensi della Nazionale italiana dopo la pessima figura in questo Mondiale?
Non condivido le polemiche e la drammaticità di chi, dopo questa sconfitta, ha dipinto il calcio italiano come sull'orlo della fine. Sicuramente c'è da apportare alcune modifiche per migliorarlo e l'investimento più indicato potrebbe essere rappresentato dai giovani.